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Fashion Journal

Stampa Tessile

Le tendenze tessili dell’estate 2023

L’estate 2023 è entrata nel pieno e così come puntualmente esplodono i caratteristici tormentoni musicali, diventano effettivamente virali le tendenze tessili anticipate dalle sfilate e presentazioni delle collezioni. Se la moda suggerisce la “strada” poi restituisce e interpreta i grandi trend del mercato.

L’ufficiale consacrazione del record (annunciato) di incassi del film “Barbie” di Greta Gerwig, il primo live action dedicato alla bambola più famosa del mondo, ha conquistato il favore del pubblico di ogni età e della critica ed ha naturalmente generato un’ondata irrefrenabile di “pink” in tutte le sfumature. Irresistibile irriverente è il “barbiecore” il mood vincente, trasversale e finalmente genderless e inclusivo. Un altro gioioso classico è la vivace camicia Hawaiana, grande novità anche per le giovanissime generazioni che ne stanno riscoprendo la vibrazione positiva, perfetta sintesi tra praticità, freschezza e immagine. E poi tanta voglia di vivere, luce anche di giorno, via libera a paillettes glitter ed effetti metallizzati, così come trasparenze audaci – da bilanciare con personalità e altissima dose di self confidence – e frange bohémienne, luccicanti da flapper girls o folk per chi ama l’intramontabile stile gipsy.

Scopriamo insieme evergreen e new entry della stampa tessile 2023.

Barbiecore

Il più celebre rosa shocking era stato lanciato da Elsa Schiaparelli nel 1937, l’ultimo da Pier Paolo Piccioli che ha creato per Valentino la nuance PP Pink, ma il più pop è il Pantone 219C. Un irresistibile, divertente variante chewing-gum che caratterizza il logo Barbie, il packaging e i dress code spontanei di tutti coloro che hanno trasformato con entusiasmo la proiezione di un film in un rito di gioiosa condivisione.
Moltissimi brand hanno cavalcato l’onda Pink con capsule Collection, andate letteralmente a ruba, Superga, Zara, mango, Primark, così come numerose case cosmetiche. Da Marylin Monroe nel leggendario abito color bubble gum, alla commedia musicale Funny Face del 1957 con Audrey Hepburn, il motto è “Think Pink!”, che nel linguaggio e nel pensiero ha sempre accezione positiva. Il Barbiecore – di cui vi abbiamo parlato in occasione del compleanno della Doll per eccellenza – è una tendenza genderless, adatta anche per tutti i Ken. Infatti, come anche ci ricorda Nicolò Machiavelli: “Due metri di stoffa rosa possono fare un gentiluomo”.

Al grido di “Vestirsi per Divertirsi”, uno dei primi brand a inserire nelle proprie collezioni elementi pop è stato Emmanuel Schvili, sin dagli anni ‘70 maestro nella trasformazione dei capi da giorno in piccoli capolavori attraverso ricercati ricami a tema cartoon. Tra le celebri licenze che ne hanno costruito la fama internazionale, quella della Barbie è una delle più conosciute. Giocosità e positività hanno colorato le collezioni per le bambine e oggi sono parte del Fondo Emmanuel Schvili conservato nel nostro archivio.

Aloha shirt

Conosciute come camicie Hawaiane sono un grande classico del vestire, soprattutto maschile, da quasi un secolo. A fasi alterne fa capolino nel guardaroba dei più giovani ma, nei suoi periodi “bui” era una delle tendenze tessili relegate nell’immaginario al vestire delle persona di mezza età in vacanza, che dismette la divisa formale cercando evasione nelle sgargianti fantasie di queste camicie. Le sue caratteristiche distintive, oltre ai motivi stampati (fiori tropicali, paesaggi esotici, palme e vulcani) sono le maniche corte, il volume ampio e dritto, il colletto senza solino aperto “alla Hemingway”, un taschino e bottoncini di cocco. Si portano rigorosamente fuori dai pantaloni.

La sua origine risale agli Anni Venti, quando venivano usati i tessuti giapponesi tipici degli yukata. La moda delle camicie hawaiane esplose però solo negli anni Trenta quado questo souvenir locale conquista i divi di Hollywood. Il più famoso “testimonial” è Elvis Presley che nel film “Blue Hawaii” del 1961 indossa una Aloha Shirt bianca e rossa. Come dimenticare anche Tom Sellek nella serie Magnum P.I., Brad Pitt in “C’era una volta Hollywood”, e tanti altri divi. Prada, Gucci e Balencaga, solo per citarne alcuni, hanno attinto a piene mani da questa fantasia tessile di culto, attualizzandola e rivestendola di un nuovo appeal contemporaneo.

Glitter e metal lights

Decontestualizzati funzionano decisamente di più! I tessuti luccicanti, la sera, stanno all’avanguardia come i pattern floreali in primavera. Paillettes da giorno generano invece un contrasto sofisticato per sdrammatizzare completi sartoriali, capi spalla e pantaloni palazzo. I look più contemporanei giocano sugli effetti metallizzati dei tessuti spalmati che imitano le superfici specchiate di oro e argento.

Il tema del “metallo” cita inevitabilmente i grandi maestri del passato, come Paco Rabanne e Gianni Versace (leggi di più su queste due icone negli articoli che gli abbiamo dedicato). Di sapore vagamente fetish e sicuramente più impegnativo da indossare il tessuto vinilico, artificiale e moderno, già in voga tra i ribelli degli Anni Sessanta.
Non è un caso che tanta voglia di non passare inosservate si manifesti dopo un periodo di chiusura. Lo testimoniano anche le frange che tornano prepotentemente in passerella in materiale luminoso o seta su abiti movimentati e accessori, strizzando l’occhio a un certo gusto Boho Chic di origine più moderna, hippie. Complice di questo mood, particolarmente adatto alle vacanze, il festival “Coachella”, che si svolge in California dal 1999, frequentato da influencer e celebrities di tutto il mondo, che è ormai diventato un vero e proprio stile.

Trasparenze

Tra i corsi e i ricorsi delle tendenze tessili estive il tema della trasparenza, declinata in materiali leggeri e carezzevoli o pizzi ricercati, è uno dei più presenti negli abiti da sera dei red carpet. Non è una novità il mondo della lingerie che esce allo scoperto. Era segno di audacia negli anni Ottanta, di fragile leggerezza minimalista negli anni Novanta ed è oggi contaminata con l’effetto genderless che sta definitivamente facendo crollare diktat e pregiudizi. I confini di genere sono sempre più sottili: trine e voile conquistano il guardaroba maschile, sdoganati da personaggi dello spettacolo come Harry Styles, Màneskin, Blanco, etc… I naked dress più desiderati hanno conquistato Gucci, Prada, Chanel, Versace, e naturalmente invaso il mercato del fast fashion.


Alessandra Lepri
Giornalista e comunicatrice, con una laurea in Filologia Romanza nel cassetto, ha scritto per riviste internazionali specializzate destinate al trade e curato rubriche sulle tendenze di Moda. Ha intervistato i grandi protagonisti del settore dagli anni Novanta ad oggi, per magazine, emittenti tv e radio e insegnato nelle più importanti scuole di Moda italiane. Attualmente cura la Comunicazione e Ufficio Stampa per uno storico brand di accessori. È appassionata di abiti con la spietata attitudine di una “serial shopper”.

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