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Fashion Journal

Icone della moda

Barbiecore: la pink aesthetic che ha conquistato la moda

Nata sotto il segno dei Pesci, la più famosa delle fashion doll compie ben 64 anni, ma la sua eterna giovinezza, briosa e in continua evoluzione, non pare risentirne.
Venduta per la prima volta il 9 marzo 1959 a New York, da allora è la bambola più desiderata dalle bambine di tutto il mondo e adorata dagli stilisti che le hanno dedicato intere collezioni.
In attesa del suo primo film, scopriamo insieme la tendenza “Barbiecore”, ormai virale e irresistibile!

Una famiglia fortunata

Chissà se il tema natale di Barbie ha influito sulla sua personalità: Pesci ascendente Cancro, due segni di acqua che si esprimono nell’esaltazione al massimo grado dei valori del femminile. Ruth Handler la inventa ispirandosi alla figlia Barbara. Se fino a quel momento si giocava con neonati di cui prendersi cura come aspiranti madri, con Barbie si poteva essere amiche, confidenti e “consulenti di immagine” ante litteram. La Mattel, fondata da Elliot marito di Ruth, le da un nome e cognome – Barbara Millicent Roberts – e le crea una famiglia e un gruppo di amici, dando vita ad un sistema di personaggi e relativi accessori per collezionisti. Il mitico Ken, diminutivo di Kenneth figlio degli Handler, è l’eterno fidanzato con cui l’amore dura ben 43 anni, dal 1961 al 2004 quando si separano e Barbie ha una un breve flirt con il surfista australiano Blaine.

Rosa Barbie

Quest’anno finalmente vedrà la luce il primo live action dedicato al mondo Barbie, che promette divertimento intelligente. Dalla pubblicazione del primo scatto rubato dal set, con i protagonisti Margot Robbie e Ryan Gosling, il “Barbiecore” ha conquistato celebrities, influencer, artisti e naturalmente stilisti. Non è un caso che questo Magenta intenso sia anche stato eletto Pantone dell’anno. Iperfemminile e a tratti sfrontata, la ventata di rosa che ha conquistato il mercato si porta dietro anche l’immagine un po’ zuccherosa e ammiccante propria del “Dress code Barbie”: sandali con plateau e cinturino alla caviglia, vezzose piume, piogge di paillettes e ruches mini o macro a ingentilire anche i capi più informali. Ma lo stile “girly” della star in pink si è diffuso anche tra le grandi firme. Valentino in primis al cui iconico Rosso, Pier Paolo Piccioli ha accostato la nuance PP Pink, più violenta del rosa shocking della leggendaria Schiaparelli. E poi Versace, Jacquemus, Balenciaga, Dior e Chanel, fino ai colossi della moda veloce, che ne hanno decretato l’universale democratizzazione.

Il colore e la sua percezione sono un prodotto culturale, influenzato dai riferimenti. Indelebili Marylin Monroe nel 1953, fasciata in un leggendario abito color bubble gum, e Audrey Hepburn, protagonista della commedia musicale Funny Face del 1957 a tema “Think Pink“. Due icone che hanno esaltato il potere affascinante, femminile, elegante del rosa che ha sempre accezione positiva. Basti pensare alla celeberrima “La vie en rose” o alla letteratura sentimentale, “Rosa” per l’appunto, la più spensierata.

Inspiring Women

Ma Barbie è anche un simulacro aspirazionale, per questo i nuovi modelli tendono a seguire l’evoluzione del costume. Con oltre 200 carriere raccontate con abiti e accessori, è partito il Dream Gap Project, per sviluppare la consapevolezza e l’autostima delle nuove generazioni. Per scongiurare il pericolo del body shaming, che una bambola dalle forme irreali potrebbe suggerire, nel 2016 Barbie ha anche introdotto modelli curvy, petite e tall, affinché tutti possano sentirsi rappresentati. Con oltre 100 look, la linea Barbie Fashionistas è quella con più varianti, anche di carnagioni e occhi.

In copertina, un collage di ritagli, tessili e schede tecniche dal fondo Emmanuel Schvili. Parte dell’Archivio di Textile Design di F.FRI, celebra l’heritage dell’omonimo brand bolognese, mostrando come la barbie abbia sempre dettato la moda.


Alessandra Lepri
Giornalista e comunicatrice, con una laurea in Filologia Romanza nel cassetto, ha scritto per riviste internazionali specializzate destinate al trade e curato rubriche sulle tendenze di Moda. Ha intervistato i grandi protagonisti del settore dagli anni Novanta ad oggi, per magazine, emittenti tv e radio e insegnato nelle più importanti scuole di Moda italiane. Attualmente cura la Comunicazione e Ufficio Stampa per uno storico brand di accessori. È appassionata di abiti con la spietata attitudine di una “serial shopper”.

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