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Fashion Journal

Eco Fashion

Pillole di sostenibilità: Fashion Transparency Index

Per le aziende del settore moda attenersi a degli standard di trasparenza significa anzitutto essere disponibili a pubblicare dati e informazioni circa tutto il processo produttivo e di approvvigionamento, al fine di consentire al consumatore di verificare ogni aspetto — anche etico — dietro ai capi che acquista.

Il Fashion Transparency Index

Esistono strumenti che consentono di avere un quadro globale dell’evolversi di questa rinnovata esigenza, tra cui il più noto è sicuramente il Fashion Transparency Index, che viene stilato ogni anno da Fashion Revolution, un movimento no profit nato nel 2013 che opera per un cambiamento positivo nella moda. L’Indice valuta 250 tra i brand più noti a livello mondiale in base al numero di informazioni rese pubbliche sull’impatto ambientale e sociale della loro filiera. Da un lato è quindi un mezzo utile al consumatore, dall’altro di un incentivo per le aziende a migliorarsi così da rientrare nei posti più alti della classifica e godere di un potente ritorno di immagine.

Come funziona?

I 220 parametri che compongono l’Indice misurano anche aspetti etico-ambientali. Tra questi: l’impatto sulla biodiversità, l’uso di sostanze chimiche, le fonti energetiche, la gestione dei rifiuti, lo sfruttamento del lavoro, la parità di genere ecc.
Al fine di evitare i fenomeni sempre più diffusi di greenwashing, le informazioni riportate sono il risultato dell’incrocio tra le dichiarazioni pubblicate dalle aziende e l’invio di specifici questionari da parte di Fashion Revolution. Questo ha poi l’onere di rielaborare quanto ricevuto restituendo ogni anno uno spaccato oggettivo dell’evoluzione di tutta la filiera moda a livello globale.

Vuoi approfondire altri aspetti legati alla moda sostenibile? Continua a leggere le pillole della nostra rubrica!


Camilla Renzi
Parte della redazione di Fashion Journal

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