Fashion Journal

Stampa Tessile

Eleganza soft & chic del camoscio

Raffinata e un po’ ribelle, informale e carezzevole la pelle scamosciata, che dopo qualche stagione di assenza è tornata per conferire un tocco boho chic agli outfit autunnali.

La vedremo declinata in tante versioni, soprattutto nei capi spalla, versatile e vellutata, morbida e soprattutto moderna, anche se porta con sé citazioni di sapore Seventy soprattutto quando ruba i colori alla corteccia, al foliage dei boschi.

Dalla pelle degli hippies all’Alcantara

Evoca un senso di libertà e di avventura, la troviamo nei bomber di cult movie come Easy Rider e Pulp Fiction.
Infrange le regole e diventa un capo feticcio nel look degli hippies, che portano giubbotti, giacche e borse con lunghissime frange ispirate ai costumi tradizionali degli Indiani d’America.
Appare dunque in questa versione irriverente, anche come simbolo di “controcultura” e di pacifismo in due memorabili opere rock come Hair e Jesus Chrtist Superstar, trasferite negli anni
Settanta anche sul grande schermo.

Il termine con il quale è comunemente chiamato questo tipo di pellame è “camoscio“, anche se in realtà esistono tante varietà di materiali. La pelle “scamosciata” infatti non è sempre derivata dal
“camoscio”, inteso come animale, che include anche daino e renna. Le pelli scamosciate invece, sicuramente più accessibili, derivano da speciali trattamenti ai quali è sottoposto il manto di bovini e ovocaprini, di cui viene lavorata la parte della crosta. Da questa parte si ottiene un pellame morbido dall’effetto cremoso (in inglese definito appunto “suede“).

La ricerca negli ultimi decenni, per rispondere alle esigenze dei consumatori, che prediligono materiali cruenti free o in generale di origine non animale, ha incentivato la produzione di fibre artificiali che riproducono l’effetto ” scamosciato”, garantendo anche resistenza, impermeabilità e comfort. Materiali molto utilizzati anche nel mondo dell’arredamento e del design, che offrono notevoli vantaggi anche economici, oltre che etici.

Il materiale tecnico più conosciuto, che riproduce la caratteristica soffice ed elegante del “camoscio” è l’Alcantara, marchio registrato dall’omonima azienda umbra che lo produce dal 1972 e lo commercializza in tutto il mondo, grazie a un brevetto giapponese del 1970. La sua “ricetta” è rigorosamente segreta, e permette di realizzare infinite declinazioni, dalla moda ai rivestimenti delle auto, dal design agli accessori hi-tech e la filiera produttiva rispetta i criteri di sostenibilità.

Sostenibilità e stile: il vintage, un connubio vincente

Se il tema della sostenibilità quindi è di grande attualità e oggetto di dibattiti e discussioni, che spesso puntano il dito sia sulla sovrapproduzione del comparto tessile, sia sulle remore “etiche” sempre più affermate in merito all’utilizzo di materiali di origine animale, una valida alternativa, che mette tutti d’accordo, è dirigersi verso l’universo del Vintage.

Accanto al grandi templi riconosciuti a livello internazionale, primo tra tutti A.N.G.E.L.O., punti di riferimento per stilisti, costumisti, appassionati di storia della moda, stylist in cerca di ispirazione, esistono manifestazioni, di cui il più celebre esempio e Next Vintage al Castello di Belgioioso. Poi negozi specializzati e mercatini fanno da corollario per consumatori consapevoli.
Bomber anni ’50 e trench “in renna” come veniva definito in passato sono tra i capi più ricercati, per la loro storia, l’aspetto vissuto, per quella superficie soffice al tatto, che cambia intensità del colore in base alla direzione della carezza.


Alessandra Lepri
Giornalista e comunicatrice, con una laurea in Filologia Romanza nel cassetto, ha scritto per riviste internazionali specializzate destinate al trade e curato rubriche sulle tendenze di Moda. Ha intervistato i grandi protagonisti del settore dagli anni Novanta ad oggi, per magazine, emittenti tv e radio e insegnato nelle più importanti scuole di Moda italiane. Attualmente cura la Comunicazione e Ufficio Stampa per uno storico brand di accessori. È appassionata di abiti con la spietata attitudine di una “serial shopper”.

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