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Fashion Journal

Stampa Tessile

IL DESIGN DEL TESSUTO ITALIANO. DAL DECÒ AL CONTEMPORANEO

La decorazione tessile è una tradizione millenaria, la cui evoluzione risponde all’esigenza connaturata nella moda (e nell’uomo) di comunicare contenuti e significati trasversali. È una storia di ingegno, tecnica, accesso a materie prime e pigmenti e, naturalmente, di creatività. Un percorso che ha attraversato i secoli e che vede il ‘900 come un momento particolarmente florido, in cui decoratori, tecnici e artisti hanno dato vita alle più belle pagine sul tema.
Vittorio Linfante – co-curatore insieme a Massimo Zanella del volume Il design del tessuto italiano – ci accompagna alla scoperta delle principali tappe di questo affascinante percorso, consegnandoci le chiavi per comprendere snodi e cambiamenti del tessuto stampato nel secolo scorso.

Perché una nuova antologia sul disegno tessile italiano?

Il progetto è stato concepito, insieme a Massimo Zanella, come un omaggio al made in Italy, un repertorio visivo costruito secondo una struttura cronologica capace di narrare il mutare del gusto, delle tecniche di stampa e del design tessile non solo come elemento di decoro ma come vera e propria espressione di creatività.
La stampa su tessuto come arte del saper fare italiano, capace di creare costanti relazioni tra le diverse figure coinvolte nella realizzazione di artefatti tessili. Designer, illustratori, artisti, converter, aziende produttrici e diversi marchi di moda e di design del made in Italy (e non solo).
L’Italia e i suoi tessuti frutto e simbolo della creatività diffusa su tutto il territorio nazionale che passa dalle seterie del comasco e della costiera amalfitana, alle filande del biellese e del vicentino. L’industria tessile italiana è riuscita ad affermarsi nel tempo superando i confini nazionali e divenendo vero e proprio punto di riferimento per la moda, per il design, per l’arte e per l’arredamento.
Un’industria che per sua natura intreccia figure eterogenee creando sinergie, spesso inaspettate, capaci di generare innovazione tecnologica e nuovi linguaggi visivi.

Quali sono i filoni autoriali italiani che hanno influenzato il disegno tessile internazionale?

I legami tra novità artistiche e design di tessuti caratterizza tutto il Novecento, sia in Italia sia in Europa, dove, a partire dal primo dopoguerra – quando si spegne la spinta creativa dell’Art nouveau – emerge il nuovo gusto Déco. Nasce dalle tangenze con le esperienze formali delle Avanguardie artistiche e dalla ripresa di alcuni elementi della tradizione – cineserie, gusto rococò, elementi classici e giapponismo – declinati in forme schematizzate, ritmiche, geometriche, e da una nuova consapevolezza di materiali e forme lussuose.
Il design del tessuto stampato diventa medium, campo di sperimentazione capace di farsi portavoce delle più innovative sperimentazioni artistiche e dei più importanti successi imprenditoriali del made in Italy. Un medium che nel tempo ha incuriosito e attratto a sé figure diversissime capaci di caratterizzare un preciso momento storico ma anche di farsi promotori di stili e linguaggi divenuti poi poi, in un certo qual senso “universali”. Da Mariano Fortuny a Guido Ravasi, da Manlio Rho a Lucio Fontana, da Gio Ponti a Ettore Sottsass, da Piero Fornasetti a Fede Cheti, passando attraverso le geometrie astratte di Emilio Pucci, gli effetti trompe-l’oeil di Roberta di Camerino e le incursioni nel Pop di Gianni Versace e Franco Moschino. Personaggi che non solo hanno definito un’estetica legata allo spirito del loro tempo, ma hanno creato direzioni progettuali che trascendono i confini nazionali.

Che impronta hanno lasciato artisti visuali e architetti sul design tessile contemporaneo?

Con il nuovo millennio si è assistito a una rigenerazione del sistema produttivo e creativo italiano con un ritrovato interesse per i tessuti e le superfici stampate. Si assiste a una rinnovata capacità del made in Italy di coniugare moda e design con una ricerca sui materiali formale e estetica. Nascono così marchi che del linguaggio grafico fanno la propria cifra stilistica, attuando una precisa scelta visiva.
Tra questi Parden’s, che lavora sull’identità grafica e recupera elementi decorativi e simboli della tradizione delle architetture pugliesi, letti con lo stesso rigore delle stampe di Gio Ponti.
Realtà come Vivetta, Maison Laponte e Gentile Cantone lavorano su una ricerca visiva che attualizza e reinterpreta linguaggi appartenenti alla storia del tessuto (da Roberta di Camerino a Carla Badiali) attraverso una propria personale visione artistica. Altre, come Aquilano.Rimondi, Colville e Arthur Arbesser (italiani di adozione), trovano nell’arte il proprio ambito di elezione e di ispirazione, giocando con rimandi culturali ed estetici.
Infine, realtà come IUTER, Octopus e Marco Rambaldi giocano con la grafica mescolando e sovrapponendo linguaggi differenti, con un lavoro che molto deve alla scena street e underground italiana che però guarda con attenzione alla tradizione. Lo dimostra la collaborazione realizzata nel 2023 da Octopus e Mantero per la creazione una collezione di foulard, camicie, felpe e t-shirt.

In che modo l’evoluzione tecnica della stampa tessile ha influito su quella del design della moda tout court?

Accanto ai metodi principali di stampa tessile (a blocchi, a rullo, a quadro, fino alla serigrafia e al trasferimento termico) si inserisce nel nuovo millennio la stampa digitale. Nata dalla modifica delle stampanti ink-jet, non solo amplia il vocabolario creativo e produttivo, ma consente anche piccole produzioni e, non ultimo, permette di creare sempre nuove possibilità espressive. Come quelle di Colomba Leddi, che lavora con fotografie, fotocopiatrice e scanner per creare le stampe delle proprie collezioni che si ricoprono di collage digitali di fiori, scansioni di piante, frutta, verdura e oggetti e forature come macro-texture applicate su popeline di cotone, tela, lino, seta e nylon. La stampa digitale non si sostituisce ma si aggiunge alle tecniche precedenti, ampliando le possibilità progettuali e realizzative a disposizione di designer o aziende. La tecnica di stampa diventa così parte integrante del processo creativo.

Quale è il ruolo degli archivi per la decorazione tessile del futuro?

Come ben espresso da Chiara Pompa all’interno del volume Il design del tessuto italiano, gli archivi (siano essi aziendali, di consulenza, di prodotto o tessili) ricoprono sempre più un ruolo strategico nel processo creativo legato alla moda contemporanea, divenendo veri e propri dispositivi a servizio della creatività. Sempre più spesso, infatti, nei processi di fashion design, i materiali d’archivio sono impiegati come risorsa per la progettazione delle collezioni future e come strumento di ricerca, studio e rivisitazione/riedizione dei pezzi in essi conservati, da intendersi quali fonti dinamiche di ispirazione dal punto di vista della morfologia, dei materiali, degli stampati o delle lavorazioni.


Claudia D'Angelo
Responsabile dell’archivio di textile design e del progetto Punto Sostenibilità della Fondazione Fashion Research Italy di Bologna, è anche curatrice del percorso Archivi della Moda e del corso Green Fashion. Necessità e strumenti per una moda sostenibile, svolgendo anche attività di consulenza e di divulgazione per la costituzione e valorizzazione degli archivi di settore. È stata inoltre responsabile dell’archivio digitale di Aeffe Fashion Group, di cui ha curato la prima costituzione. Ha conseguito il Dottorato di ricerca in Storia dell’arte contemporanea all’Università di Bologna ed è stata Visiting PhD presso l’Harvard University (USA), conducendo attività di ricerca sui temi della moda e dell’arte contemporanea.

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