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Sarti, magliai, ricamatori: la sapienza artigianale si rinnova

Dai tailleur dal taglio maschile di Armani, al rosso Valentino, simbolo di uno dei più importanti couturier italiani, la moda Made in Italy vanta una lunga lista di maestri ed innovatori che hanno contribuito a rendere le creazioni dell’industria di confezione del paese universalmente riconosciute come emblema di lusso e artigianalità.

Ma se nei mercati internazionali la richiesta di questi capolavori di manualità è rimasta costantemente alta, nelle piccole e medie imprese manca il ricambio generazionale, quel rinnovo dei saperi necessario per garantire la competitività del comparto. Ed è proprio per la mancanza di manodopera qualificata che molte aziende dell’abbigliamento e del calzaturiero si vedono costrette a rinunciare a importanti commesse. Nei prossimi anni si stima un fabbisogno di migliaia di nuove figure professionali, da quelle impiegate nel design delle collezioni alla prototipia; dagli esperti di materiali da scegliere in base alle specifiche esigenze di produzione agli operatori per la realizzazione dei campioni.

L’Emilia Romagna, insieme a Lombardia e Toscana, è una delle Regioni trainanti della produzione industriale italiana e dalle istituzioni alle imprese vede fiorire numerosi progetti volti a mantenere viva la maestria, valorizzando questo comparto produttivo, fondamentale per l’economia del territorio.
In questo contesto, la Fondazione Fashion Research Italy si è da subito distinta per le sue proposte formative rivolte ai futuri operatori del sistema moda, tra cui un corso per Modellista digitale. Una specializzazione post diploma che completa la formazione dei ragazzi in uscita dalle scuole tecniche e professionali rispetto alle tecniche 2D e 3D che in questi anni hanno rivoluzionato il mondo della confezione.

Nella volontà di perseguire il proprio impegno, la Fondazine sposa oggi un nuovo progetto nato da tre storiche realtà della filiera moda regionale Mary Fashion, Rilievi Group e Luciano Benelli, eccellenze assolute ciascuna nel proprio campo: la confezione, il ricamo artigianale, la maglieria. Grazie al coordinamento didattico di Centoform e alla collaborazione di Fashion Research Italy hanno integrato l’esperienza maturata in tanti anni di attività mettendo a punto un corso per tecnico della confezione. Un percorso professionale che mira a trasmettere ai partecipanti competenze specifiche di stesura, piazzamento e taglio industriale dei tessuti, per formare profili specializzati in grado di realizzare un capo-campione tessile e di abbigliamento sia con tecniche tradizionali che con l’utilizzo di macchinari.

Da settembre gli spazi multimediali del polo di via del Fonditore a Bologna, messi a disposizione da FRI, si trasformeranno in un grande laboratorio dedicato al saper fare. Sale di cucito, taglio, ricamo, CAD dove esperti dei settori di riferimento insegneranno le regole del mestiere. I partecipanti potranno poi approfondire quanto appreso direttamente sul campo, durante un periodo formativo in azienda.

Il futuro di un territorio dipende dai livelli di istruzione dei suoi abitanti e il lavoro è lo spartiacque tra esclusione e inclusione, tra partecipazione attiva alla crescita di una comunità ed emarginazione

nelle parole dell’Assessore Bianchi la volontà delle istituzioni di investire per ridurre il tasso di disoccupazione regionale, cofinanziando il corso grazie alle risorse del Fondo Sociale Europeo e rendendolo così completamente gratuito. Un’opportunità concreta per 15 persone inoccupate di apprendere un mestiere, riqualificando il proprio profilo professionale per renderlo competitivo nel mercato contemporaneo.

Il ruolo ricoperto dalla Fondazione in questo contesto è quindi duplice: da un lato, perseguire il proprio impegno nel supportare le piccole e medie imprese nella ricerca di figure adeguate alle loro esigenze, dall’altro, creare nuovi posti di lavoro investendo come sempre sul capitale umano, vero motore della crescita della società.


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