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Cinema e moda: il territorio esplorato da Film à Porter

Film à Porter è un progetto nato dal desiderio di esplorare le relazioni tra cinema e moda e reso possibile dalla collaborazione tra la Cineteca di Bologna e Fashion Research Italy. Dopo 3 giorni di proiezioni, dibattiti e installazioni questo territorio appare così ampio e sfaccettato che l’anno Zero potrebbe trasformarsi in appuntamento da ripetere ogni anno.

Alberto Masotti, presidente di FRI, nel corso della lecture introduttiva ha raccontato come emozione e memoria cinematografica fossero alla radice del marchio La Perla fondato da sua madre nel 1954. Le pescatrici di perle delle isole del Pacifico che apparivano nelle pellicole americane degli anni ’50 avevano suggerito il nome magico a quel “family business” che sarebbe diventato una grande eccellenza italiana celebre a livello mondiale.

STARLETTE E PIN UP SVELANO IL LORO FASCINO NEL “SEDUCTION PAVILION”

La rassegna è stata inaugurata da un’installazione fotografica che nel nome Seduction Pavilion racchiude il fascino della bellezza femminile raccontata dal cinema e rimasta nel ricordo collettivo. Pratagoniste delle immagini inedite, appartenenti alla Collezione Galliadi acquisite dalla Cineteca, sono i volti, i corpi, gli abiti e i sogni delle starlette che hanno contribuito a creare il grande mito del cinema di Hollywood ma non hanno raggiunto la celebrità. Stelle comete che hanno illuminato quell’universo senza brillare di luce propria.
Il progetto espositivo della mostra, ospitata nella sede di FRI, è stato curato dal collettivo Laub composto da quattro architetti vincitori del concorso internazionale proposto da Young Architects Competition (YAC). In un tempio evanescente scandito da colonne impalpabili di tessuto quaranta immagini di starlette e pin up degli anni ’40 e ‘50 hanno attraversato il tempo per sottolineare come il cinema abbia liberato ed esaltato la femminilità.

QUANDO IL VIDEO RACCONTA LA MODA

Oltre alla proiezione di pellicole cult come Colazione da Tiffany e l’anteprima di un documentario dedicato a Vivienne Westwood, Film à Porter ha accolto riflessioni e testimonianze di chi la moda la crea e la distribuisce nel segno del Made in Italy. La selezione di cortometraggi presentata in Cineteca da Giovanna Furlanetto, presidente di Furla, e i filmati del gruppo Aeffe, commentati dal responsabile marketing Federico Bertini, hanno aperto il discorso anche sul ruolo sempre più importante del video nel racconto di moda. Attraverso la comunicazione sul web e i social media le aziende del fashion system utilizzano il video rendendolo strumento protagonista del loro storytelling, attivano nuove dinamiche di marketing come il “see now, buy now”.
Come afferma Gian Luca Farinelli, direttore della Cineteca di Bologna, “Grazie al digitale oggi video e fotografia sono ridiventati molto vicini”. Sempre di più i consumatori attraverso gli smartphone producono e fruiscono video e foto, le sfilate non sono più appannaggio degli addetti ai lavori ma hanno un ruolo fondamentale dal punto di vista mediatico perché attraverso lo streaming diventano spettacolo per un pubblico allargato. La comunicazione delle aziende di moda va oltre le campagne sulle riviste patinate e racconta momenti produttivi e brand lifestyle.

Dai capolavori sartoriali del costumista di Greta Garbo ai look seducenti di starlette e pin up fino alle sperimentazioni visive della projection mapping: Film à Porter ha puntato un riflettore sul territorio sconfinato delle relazioni tra cinema e moda. L’esplorazione continua.

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Isabella Cardinali

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