Fashion Journal

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L’innovazione che nasce dalla memoria

DI ANDREA GUOLO

Chi controlla il passato controlla il futuro

Ci permettiamo di scomodare lo scrittore inglese George Orwell, cui è attribuita questa citazione, per riassumere l’importanza della tutela dell’heritage aziendale. Conoscere le proprie radici è la chiave per innovare partendo da solide basi, e l’industria della moda non fa eccezione. Proprio al mondo del fashion è dedicata la prima Fall-Winter School in Archivi della moda: heritage management, proposta dalla Fondazione Fashion Research Italy e presentata in anteprima a Bologna nel corso di un’iniziativa inserita nell’intenso programma della Design Week. Teatro della presentazione, il settecentesco Ospedale dei Bastardini istituito da Carlo Farini, recuperato e trasformato in sede per convegni, installazioni ed eventi.

BDW SPICCA IL VOLO

La terza edizione di BDW-Bologna Design Week ha rappresentato un salto di qualità per la manifestazione, ideata come momento dedicato alla promozione della cultura del design nei giorni di Cersaie. Il centro di Bologna è diventato punto d’incontro e momento di confronto tra operatori del settore, con più di cento eventi organizzati in location di prestigio, quaranta mostre allestite e una ventina tra workshop, design talk, contest. L’obiettivo era coinvolgere la città e la risposta è stata all’altezza delle aspettative. L’incontro del 26 novembre sul tema La tecnologia è di moda: pillole di innovation technology per il fashion ha posto l’accento sui cambiamenti in corso nella fashion industry, comparto tradizionale ma non per questo estraneo all’innovazione e che, esattamente come il design, si fonda su complessi processi di industrializzazione che partono però da un’idea, espressa sotto forma di disegno. Moda e design, del resto, rappresentano due settori economici chiave non solo per l’economia emiliano-romagnola – basti pensare ai 3,7 miliardi di euro generati dall’export di ceramiche del distretto di Sassuolo, o alla fashion industry come terzo settore manifatturiero regionale per numero di occupati – ma in generale per quella europea. Il cluster dell’industria culturale e creativa di cui questi settori fanno parte occupa 7,2 milioni di persone e proprio l’Emilia Romagna è stata la prima regione a dedicarvi un’associazione, Clust-ER, nata per sostenere e aumentare la competitività del sistema produttivo.

L’IMPRESA NARRANTE

In questo contesto si inserisce coerentemente l’attività di Fashion Research Italy che, dopo aver acquisito e archiviato il patrimonio rappresentato dal Fondo Renzo Brandone e successivamente la donazione del Fondo Emmanuel Schvili, ha ideato questo nuovo corso di specializzazione le cui lezioni prenderanno il via a novembre. Perché sia corretta ed efficace, l’archiviazione richiede infatti un metodo di lavoro tutt’altro che banale e scelte ragionate anche per l’individuazione dei software più adatti. “La moda è narrazione – ha affermato Fabio Massaccesi, direttore degli archivi e spazi espositivi di Fashion Research Italy – e l’impresa narrante deve disporre di contenuti. L’archivio è il deposito della memoria aziendale”. Sensibilizzare le imprese per organizzare il proprio archivio fisico con un riflesso digitale è uno degli obiettivi della fondazione. Archivi della moda: heritage management sta raccogliendo un notevole ritorno di iscritti, a conferma dell’interesse suscitato tra i candidati e anche tra le aziende per la conoscenza approfondita degli aspetti catalografici, con interessanti prospettive occupazionali.

PERCORSI MAI ESPLORATI

Il nuovo percorso di formazione si aggiunge a quelli già avviati da Fashion Research Italy, come il corso di alta formazione in Architettura per la moda e come il master in Design & Technology for Fashion Communication organizzato in collaborazione con l’Università di Bologna, illustrato durante l’incontro all’Ospedale dei Bastardini da Gustavo Marfia, docente all’Alma Mater Studiorum. Il prossimo 21 ottobre, giorno dell’inaugurazione della nuova sede di via del Fonditore, le competenze acquisite dagli studenti del master saranno l’oggetto dell’esposizione Out of Archives. Moda e contromoda dagli anni sessanta a oggi curata dall’art director Vittorio Linfante; sarà la loro ultima fatica, prima di affrontare lo stage in aziende di primo piano del panorama fashion quali Aeffe, Borbonese, Furla. “Bologna – ha concluso Marfia – ha così creato una realtà unica, fondendo competenze diverse che hanno dato vita a un percorso di studi con un profilo originale. Questo tipo di formazione finora non era presente nel mercato”.


Andrea Guolo
Giornalista professionista specializzato in economia, scrittore e autore teatrale, ha pubblicato libri per le edizioni Franco Angeli, San Paolo Marsilio, Morellini, tra cui La borsa racconta (2007, Franco Angeli), Uomini e carne. Un viaggio dove nasce il cibo (2009, Franco Angeli), Costruttori di bellezza (2014, Marsilio) e #IoSiamo. Storie di volontari che hanno cambiato l'Italia (2021, San Paolo). Fondatore e direttore di ItalianWineTour.Info, attualmente scrive per gli editori Class (Mf Fashion), Condé Nast (Vogue Italia), Gambero Rosso, Gruppo Food e per altre testate italiane ed estere.

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