FRIxSchool: a tu per tu con il Cav. Alberto Masotti
La mattina di mercoledì 13 giugno la Fondazione Fashion Research Italy ospiterà la premiazione della prima edizione del concorso FRIxSchool anche chiamato dal suo ideatore, il Cavaliere Alberto Masotti, “W la scuola”.
“W la scuola”, scatenando un po’ di sana competizione tra i ragazzi, appoggia gli istituti professionali di Bologna Aldrovandi Rubbiani e Next Fashion School by Carla Secoli premiando i progetti grafici e le capsule collection di tre studenti per scuola, ispirati ai pattern delle stampe e dei disegni originali dell’archivio di textile design della Fondazione.
In attesa di scoprire i vincitori, scelti da due rispettive giurie di professionisti del mondo della moda, della comunicazione e del giornalismo, il Cav. Alberto Masotti, presidente della Fondazione, ci racconta il progetto, non solo condividendo il suo entusiasmo per i giovani e il suo pensiero sul mondo della moda, ma anche ricordando i propri inizi e la propria gavetta.
Il 13 giugno ospiterete la premiazione del concorso “W la scuola”, da Lei voluto per spronare e sostenere gli studenti degli istituti A. Rubbiani e Next Fashion, che formano i professionisti e i tecnici della moda di domani.
Avremo qui gli studenti, con i loro docenti e genitori. Io non sono in giuria, ma ci saranno professionisti del settore, volevo che la Fondazione fosse presente ma non soffocante.
Premieremo un primo posto e due secondi classificati per ciascun contest ed assegneremo anche due menzioni speciali. Ai vincitori offriamo una borsa in denaro, della quale ognuno di loro può disporre come preferisce.
Cos’è W la scuola?
La Fondazione si impegna ad affiancare le scuole tecniche di Bologna per mettere a fuoco delle figure professionali che, con l’evolversi velocissimo delle trasformazioni aziendali, diventano sempre più importanti.
Una scuola coinvolta è l’Istituto Rubbiani.
Sì, il concorso è rivolto alle quinte: gli studenti dovevano interpretare in progetti grafici i disegni che abbiamo messo a disposizione dal fondo tessile Renzo Brandone.
E per Next Fashion?
Stessa operazione, ma qui i ragazzi sono di un anno o due maggiori. Alla Next abbiamo potuto fornire dei tessuti in rasatello e jersey con le stampe del fondo Brandone con cui gli studenti dovevano creare collezioni capsule.
Un passo indietro Cavalier Masotti: come ha iniziato Lei? Un incontro o un episodio di svolta nella sua formazione e carriera?
Ho avuto una gioventù molto particolare, un po’ da favola. Non saprei collegare la mia avventura con la domanda che lei mi ha fatto, se non trovando in alcune figure familiari delle persone che mi hanno illuminato in termini di umanesimo, diciamo. Ho partecipato all’inizio dell’azienda di mia madre, quando ancora aveva una sola operaia. Erano i tempi in cui i genitori vedevano la laurea del figlio come un qualcosa di fantastico e quindi, con sacrificio, mi hanno permesso di studiare.
Cos’ha studiato?
Medicina, sono medico, e ho praticato. Ma facevo molti mestieri insieme. Ero magazziniere per la piccola azienda di famiglia che cresceva costantemente… Ma questa è un’intervista sulla mia storia? [sorride].
Mi piaceva ripercorre i suoi inizi fino al successo a cui ha portato La Perla per chiudere il cerchio con la sua voglia oggi di aiutare e dare supporto ai giovani.
Come dicevo, a quel tempo molti facevano molti mestieri. Io ero magazziniere, deputato alla confezione dei pacchi, alla consegna della posta e alla spedizione e da lì mi derivava il compenso per studiare. Lo studio è andato molto bene, ho fatto l’esame di Stato e mi sono affiancato al Professor Magnani, cardiologo di grandissimo rilievo. E nel frattempo la fiaba continuava: mi innamoravo di quella che sarebbe diventata mia moglie, una ragazza splendida che si chiamava Olga e che era appassionata di musica e di arte. Alla fine l’amore ha vinto e io ho scelto così di essere membro operante della mia famiglia, avendo vicino questa ragazza che ho sposato ed è diventata, io credo, una delle più grandi stiliste del mondo nel settore biancheria intima e costume da bagno con La Perla. Mia moglie era il personaggio geniale. La nostra filosofia era la seduzione ma non la volgarità. E tra l’una e l’altra ci sono dei millimetri, non dei metri! Lasciare la donna libera di gestire la propria seduzione, ma mai volgare.
Tornando al suo desiderio di aiutare i giovani…
Le dirò, ho una particolare attenzione alla vita e la vita deve essere fatta da giovani che possono poi arrivare ad un’età adulta dignitosa. Quello che è importante sono i giovani: sono preoccupato della disoccupazione giovanile, perché ritengo che tolga dignità alle persone, andando ben oltre la mancanza del soldo per potersi permettere un gioco in più. Ritengo che gli adulti commettano gli stessi errori dei ragazzi. Stava e sta a noi porre le premesse per un certo tipo di società. Ci sono molti giovani che, non avendo un lavoro, prendono strade criticabili, ma non credo si possa dare una colpa e responsabilità solo a loro.
Con la Fondazione offre percorsi di alta formazione e ora ecco anche il progetto “W la scuola”.
Sembra i corsi stiano andando bene, si respira entusiasmo, anche se c’è sempre da migliorare. Bisogna guardare con attenzione alla società di oggi, come è organizzata, analizzare le necessità delle imprese: questo porta anche noi a riflettere, ci dobbiamo preoccupare di dare una mano ai giovani, una forma di attenzione verso chi sta facendo studi professionali. Le scuole tecniche sono fondamentali per alimentare determinate conoscenze, che sono importantissime ed in continua evoluzione.
E da qui il vostro appoggio agli istituti A.Rubbiani e Next Fashion per formare i nuovi tecnici della moda.
Nell’organizzazione delle aziende i tecnici sono importantissimi. Questo cosa vuol dire? Che le industrie, dalla metalmeccanica alla moda, hanno bisogno di figure che non siano solo di cultura, pur importante, ma che siano allenate alle problematiche del fare.
Crediamo di dare loro un briciolo d’aiuto nel costituire una mentalità collettiva in cui il giovane abbia voglia di entrare nel mondo del lavoro da persona rispettata e nello stesso tempo l’imprenditore sia pronto ad accoglierlo. E poi sta alla capacità di ciascuno di loro crescere all’interno delle aziende.
Come hanno reagito le scuole e i ragazzi?
Con molto entusiasmo. Li abbiamo invitati qui in Fondazione, li abbiamo accolti con un piccolo rinfresco, un caffè… “prego accomodatevi”. I loro professori mi hanno confermato che i ragazzi erano molto contenti. Spero di poter portare qui anche le classi più giovani.
La TV locale Nettuno ha dedicato 20 minuti di speciale, vorrei che questi filmati che documentano il lavoro dei ragazzi servano da passaparola ed esempio.