Schuberth: L’anticonformista che ha anticipato i tempi
Un istrione della moda, esteta eccentrico e brillante, con un innato senso del bello e una immensa sapienza sartoriale: Emilio Schuberth, di cui quest’anno ricorrono i 120 anni dalla nascita.
Tra le grandi star che hanno portato la Moda italiana eccellente oltre i confini, dal nostro paese a Hollywood, e non solo, sicuramente Emilio Schuberth occupa un posto rilevante.
Il precursore della moda italiana
Se altri grandi atelier italiani hanno notorietà soprattutto nel secondo dopoguerra, questo grande sarto napoletano apre l’attività già negli anni Trenta. La sua eredità è la rinomata sartoria napoletana, che rappresenta ancora oggi una vera e propria “scuola” per la costruzione rigorosa dei capi, riconosciuta universalmente.
Da Napoli, dove apprende l’arte, si trasferisce a Roma e dopo una breve esperienza apre un suo atelier nel 1938, ottenendo un successo immediato. Un grande comunicatore, che in pochi anni conquista l’aristocrazia e il jet set del Cinema: la Principessa Soraya, Evita Peron, Maria Pia di Savoia, Ingrid Bergman, Bette Davis, Brigitte Bardot, Anna Magnani, Gina Lollobrigida. Era denominato appunto il “sarto delle dive e delle principesse”.
Una menzione speciale per Sophia Loren, di cui è noto l’episodio del secondo posto in classifica al concorso di Miss Italia nel 1950. Indossando proprio un abito creato da Emilio Schuberth, napoletano come lei, vinse il titolo di Miss Eleganza.
La moda come spettacolo: Schuberth e le sue creazioni scenografiche
Il suo gusto “scenografico”, il senso estetico che celebra la bellezza assoluta, materiali pregiati, ricami e silhouette iperfemminili lo portano a fare sfilare le sue creazioni nel 1949 a Palazzo Grassi in occasione del Festival del Cinema, per poi approdare, assieme ad altre grandi rime italiane, alla celebre sfilata “First Italian High Fashion Show” organizzata da Giovan Battista Giorgini nel 1951 a Villa Torrigiani. Da quel momento tutte le riviste più importanti accendono i riflettori su di lui e su tutta la Moda italiana.
Emilio incarna la figura dello stilista eccentrico, icona di se stesso, anticipando di molti anni quello che rappresentano attualmente gli stilisti oggi, molto protagonisti in prima persona.
Presentandosi spesso adornato da monili, quando arrivava accompagnato come dal suono di un “sonaglio” meritandosi il divertente nome “Chic Sciù Scià”. Chic perché così erano le donne che indossavano i suoi abiti, Sciù perché così si chiamava il profumo che aveva ideato per “vestire le femmine del mondo”, Scià perché la sua cliente più affezionata era Soraya.
Non è solo il sarto con il puntaspilli al polso e il metro a nastro attorno al collo, ma una vera icona glamour.
Dalla sartoria al set
Ha recitato in film, non solo firmando i vestiti di scena, ma facendo la parte di se stesso, negli anni d’oro della “Hollywood sul Tevere”. Fra i tanti, “Margherita fra i Re” e “Era lui sì, sì” nel 1951, con Sophia Loren. Un film un po’ audace per l’epoca, nel quale le scene con la nostra grande Diva a seno nudo vennero censurate e consentite solo nella versione per il cinema francese (nota per i “cinefili”: nei titoli compare ancora come Sofia Lazzaro). Ha partecipato (oltre a disegnare i costumi) cantando, al celebre programma televisivo “il Musichiere”, partecipato a un famoso sketch pubblicitario per Carosello pubblicizzando un brandy delle Distillerie Fabbri.
Crea anche una fragranza dal nome divertente, ancor oggi in produzione “Schu”, dopo 50 anni. Fragranza con la stessa anima degli abiti, lussosa, sensuale e divertente, ricorda gli anni della Dolce Vita, dei suoi scandali e dei suoi protagonisti.
Nel 2021 Emilio Schuberth viene iscritto nel registro dei marchi storici italiani, presso il Ministero dello Sviluppo Economico. La gamma dei prodotti viene arricchita continuamente, dall’abbigliamento agli accessori, passando per il profumo Schu di Schuberth, venduto nel mondo.