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I vestiti delle star di Cecilia Matteucci Lavarini

In occasione della Fashion Week, Bologna ospita “I vestiti delle star”. In esposizione nel salotto per eccellenza dei bolognesi, Galleria Cavour, una selezione di abiti couture della collezione personale di Cecilia Matteucci Lavarini. Da Capucci a Yves Saint Laurent, resteranno nel tempio dello shopping di lusso cittadino fino al 15 ottobre.

Il valore storico

Per questa piccola mostra di creazioni di Alta Moda, la collezionista ha selezionato dal suo inestimabile giacimento di abiti e gioielli d’epoca, quattro sontuosi abiti appartenuti a grandi protagoniste del Novecento. Come incastonati “sottovetro” tra le vetrine dei grandi brand della moda contemporanea, si offrono al pubblico in tutto il loro splendore e mirabile fattura, comunicando che la moda come vera arte applicata. Forte e desiderabile, sintetizza, meglio di qualsiasi altra forma di espressione, il fluire del tempo e le trasformazioni della Storia e della Società.

Gli abiti dei Cecilia Matteucci Lavarini delineano non solo un percorso nella storia della moda, ma anche in quella del cinema, della musica, eleganti veicoli della grandezza delle star che per prime li indossarono.

Gli abiti

Uno rosso e uno arancione, sono celebri opere d’arte di tessuto create da Roberto Capucci. Abiti scultorei e imponenti provenienti dal guardaroba della grande soprano bulgara Raina Kabaivanska, ancora in attività come insegnante. Donati dapprima all’Associazione Baby Nel Cuore e, sempre per beneficenza, poi acquistati da Cecilia Matteucci Lavarini sono rispettivamente degli anni ‘70 e ‘80.

Ma lo stilista italiano, che più di ogni altro ha conquistato le star di grande carisma e personalità, è presente anche con un completo. Un abito di chiffon color glicine che contrasta con un’ampia mantella di velluto blu-viola ornata da scenografiche rouches in taffetà dello stesso colore. Proviene dal guardaroba dall’attrice Valentina Cortese, scomparsa alcuni anni fa, considerata una delle ultime dive del cinema e del teatro italiano. Entrambi i pezzi sono degli anni ’80 e ben rappresentano l’eleganza e lo charme che la Cortese ha sempre rappresentato.
Una collezionista attenta e colta come Cecilia Matteucci non poteva lasciarsi sfuggire un capo così prezioso e così in linea con il suo gusto eclettico.

A completare la selezione, un leggiadro abito dalla fantasia animalier che risale al 1994. Formato dall’immenso Yves Saint Laurent, e indossato nello stesso anno dalla grande diva francese Jeanne Moreau al Festival di Cannes. Icona di eleganza, aveva lavorato con i principali registi del XX secolo, da Luis Buñuel, a Orson Welles, Michelangelo Antonioni, François Truffaut, Louis Malle, Wim Wenders e Elia Kazan.

Gli abiti fanno parte dello straordinario guardaroba di Cecilia Matteucci Lavarini, che vanta oltre 3000 capi di couture che continua a indossare per farli vivere. Un’eclettica “stilista di se stessa attraverso le creazioni altrui”, come è stata definita. Una raccolta preziosa e unica al mondo di abiti e accessori che attraversano le epoche, dall’Ottocento fino agli stilisti contemporanei. “Follie” come lei stessa afferma di cui non si è mai pentita, che oggi rappresentano un patrimonio da valorizzare e far conoscere come summa di opere d’arte che tratteggiano la storia della bellezza fino ai nostri giorni.


Alessandra Lepri
Giornalista e comunicatrice, con una laurea in Filologia Romanza nel cassetto, ha scritto per riviste internazionali specializzate destinate al trade e curato rubriche sulle tendenze di Moda. Ha intervistato i grandi protagonisti del settore dagli anni Novanta ad oggi, per magazine, emittenti tv e radio e insegnato nelle più importanti scuole di Moda italiane. Attualmente cura la Comunicazione e Ufficio Stampa per uno storico brand di accessori. È appassionata di abiti con la spietata attitudine di una “serial shopper”.

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