Fashion Journal

E-Commerce Fundamental

Makes the difference: l’Inbound Marketing per l’e-commerce

IL WEB MARKETING COM’ERA

Lo scenario attuale relativo al marketing sul web si presenta come ampio e variegato. Tantissime sono le piattaforme a disposizione così come gli approcci strategici a cui fare riferimento per rendere un progetto sul web vincente.

C’era un tempo meraviglioso, però, in cui era possibile approcciarsi al web marketing con estrema facilità, parliamo dell’epoca in cui il web era una montagna da scalare con strumenti perlopiù tecnici. La SEO (Search Engine Optimization, la visibilità naturale sui motori di ricerca) era una faccenda da “smanettoni”, le SERP (Search Engine Results Page, la pagina dei risultati di ricerca) erano libere, c’era poca concorrenza e con due accorgimenti, nemmeno troppo nitidi, era possibile conquistare subito le prime posizioni e prendere una buona percentuale di ricerche fatte dagli utenti nel proprio settore di riferimento.
Anche la visibilità a pagamento sui motori di ricerca, Google Adwords per intenderci, consentiva di investire un budget ridotto e di partecipare ad aste poco competitive e questo, in molti mercati, permetteva di costruire business di tutto rispetto.

È molto semplice immaginare come questa semplicità iniziale abbia fornito il pretesto per immaginare che il marketing digital fosse roba di poco conto, un qualcosa da affidare al parente giovane con affinità per la tecnologia e i social network o all’amico che “ci sa fare con i computer” e in questo modo, nel tempo, si è sedimentata questa fallacia.
Il web marketing, quindi, per molto tempo si è completamente distaccato dal marketing ed è stato connotato solo dalla parola “web”, sinonimo di tecnicismi, trucchetti e poca o quasi nulla strategia.

LO SCENARIO ATTUALE E LA FORZA DELL’INBOUND MARKETING

Cosa è cambiato oggi? L’avvento dei social network, la presenza sempre più massiccia di aziende nel panorama del web, l’evoluzione complessa delle piattaforme di advertising a pagamento, il ruolo cruciale che ha la web analysis in relazione a investimenti sempre più crescenti in questo settore, hanno modificato non di poco lo scenario e grazie al cielo siamo tornati a parlare di marketing, di valore del brand e di strategie che possono davvero fare la differenza per un business online.

Uno degli approcci strategici più in voga negli ultimi tempi e che ha segnato un vero e proprio punto di svolta nella costruzione di progetti di Digital Marketing è l’Inbound Marketing.

Cosa vuol dire fare Inbound?
Vuol dire rompere con la tradizione dell’Interruption Marketing (pop up, banner invasivi, pubblicità poco contestuale) e lavorare con alcuni concetti un tempo molto noti al marketing, uno su tutti lo studio del target di riferimento.
Vuol dire mettere al centro di un progetto web la produzione di contenuti di valore da veicolare per intercettare le potenziali buyer personas. Vuol dire concentrarsi sulle unique selling propositions per costruire una macchina di advertising davvero capace di raccogliere traffico profilato. Vuol dire, in sintesi, realizzare un percorso di Funnel: l’utente giusto dev’essere inserito in un percorso di acquisto/contatto in cui, in ogni fase, viene catturato da contenuti costruiti ad hoc.

COME CAVALCARE QUESTA COMPLESSITA’?

Se è stato semplice, quindi, diffondere la fallacia sulla semplicità del web marketing, è altrettanto banale comprendere come oggi il marketing sul web sia appannaggio di esperti, di personale qualificato, di figure che conoscano il mondo di internet a 360 gradi, sappiano leggere e interpretare tutti i suoi linguaggi, sappiano dialogare con chi si occupa della pubblicità offline e siano pienamente addentro a un discorso di comunicazione.

Il web è un infinito spazio pubblicitario, gli addetti ai lavori devono conoscere alla perfezione le regole per potersi accaparrare questi spazi e devono avere delle basi solide di comunicazione e marketing per poter poi dialogare con la massa di utenti a cui sottoponiamo il nostro business online.
Pertanto, costruire un progetto che viva e prosperi nel web equivale all’apertura di un’azienda nel mondo offline, richiede un team qualificato su diversi versanti e ha bisogno di innescare un processo di costruzione del brand che ne garantisca la riuscita.

Tutto questo discorso, inoltre, è ancora più forte e sentito in un mondo, quello del Fashion, dove la competizione è smisurata e molti paradigmi sono stati rovesciati.

Una difficoltà tra tutte è la percezione di chi sono i reali competitor con cui ci si scontra con la presenza su internet, perché se nell’offline la pletora dei competitor è ben definita, nell’online la situazione è abbastanza diversa. Il competitor online è un player che ha saputo costruire la sua visibilità sul web e ha avuto l’opportunità di essere presente in rete prima e meglio degli altri. Il competitor online è un player che ha acquistato su Adwords le chiavi di ricerca del nostro settore prima e, forse, meglio degli altri e questo ci obbliga a rivedere tutto l’asset strategico perché solo un processo lungo e complesso di costruzione della Brand Identity può aiutarci nella riuscita del nostro business sul web.

Cosa ci può salvare, quindi, da questa complessità?
La formazione continua del team di lavoro sui temi del web, la possibilità di costruire un progetto forte, la percezione dell’importanza dell’identità e del valore del brand, la capacità di attendere il tempo necessario perché tutto questo prenda forma e si sviluppi in maniera corretta.

Su queste tematiche verrà affrontato il modulo “Makes the difference” del corso di Alta Formazione in Fashion E-commerce Management di FRI. Si forniranno tutti gli strumenti per comprendere come il digital marketing può fare la differenza nel proprio business online, sia in progetti in start up che in progetti già in essere, attraversando tutte le attuali possibilità che la rete ci offre in questo senso e dando le basi per poter dialogare con tutti gli attori cruciali in una strategia di marketing che usi il web “solo” come strumento di visibilità.

Si avvicina il termine delle iscrizioni al corso di E-Commerce Management di Fashion Research Italy


Alessandra Maggio

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