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Fashion Journal

Eco Fashion

Canclini, la cultura del tessuto e la visione del cambiamento

La società tessile comasca si avvicina ai cent’anni dalla fondazione. Il segreto del suo successo? Saper coniugare il know how produttivo con la lettura dell’evoluzione sociale, anticipando i tempi della transizione sostenibile.

Essere uguale tessere. Interpretare la realizzazione di un tessuto come azione culturale, come ingresso in un mondo di relazioni umane, partendo dal proprio know how radicato nella storia per misurarsi con una società in cambiamento. Canclini Tessile si avvicina al secolo di attività, ricorrenza che verrà celebrata fra tre anni, e appare più solida che mai, grazie agli investimenti costanti nel tempo e alla capacità di intuire l’evoluzione sociale.

GLOBAL PLAYER TESSILE

La fondazione risale al 1925 e da allora, partendo dall’ambito dei tessuti classici per camiceria per poi estendersi in diversi ambiti del fashion e focalizzandosi sempre più nell’alto di gamma, la società di Guanzate (Como) si è imposta come global player di tessuti grazie all’eterogeneità dei brands che fanno parte del gruppo: Canclini1925, Blue1925, Hausammann+Moos1811, Profilo Tessile, Grandi & Rubinelli, Olimpia e Mida1975. La sua rete di vendita copre tutte le aree del mondo e si relaziona con un portfolio clienti che spazia dai designer più prestigiosi ai brand di abbigliamento più conosciuti, dalla camiceria fino ai dispositivi di protezione individuale.

SOSTENIBILITÀ E TRASPARENZA

Gli investimenti in tecnologia e l’impegno per la produzione sostenibile hanno accompagnato la crescita dell’azienda nel tempo. «Lo sviluppo sostenibile e circolare della filiera produttiva – afferma il CEO Simone Canclini – si è affermato saldamente come passaggio necessario per ammodernare la struttura operativa delle realtà economiche parte dell’industria tessile. Tale dinamica ha interessato particolarmente la nostra società, spinta dal desiderio di contribuire essa stessa alla transizione del rigido modello di business lineare». Un passaggio fondamentale, in tale ambito, è stato il raggiungimento di una partnership con il circular.fashion, organizzazione sorta con l’intento di assicurare trasparenza e tracciabilità dei prodotti tessili. Attraverso questa collaborazione, Canclini è arrivata a realizzare una gamma di quindici tessuti rigenerati, analizzati e riconosciuti come tessuto sostenibile e idoneo ad essere scelto come intreccio o componente tessile in progetti di tipo circolare.

«Il meccanismo pensato e attuato – aggiunge il CEO – prevede la realizzazione di uno standard interno, che consente la catalogazione ed il riconoscimento dei prodotti selezionati. Il Circularity.ID, così denominato, consente quindi all’organizzazione di identificare i prodotti tessili, approvandoli come materiali idonei a supportare un processo circolare di riciclo ed upcycling». Con questa scelta, Canclini Tessile ha agevolato la trasparenza della filiera produttiva, consentendo al cliente ed al consumatore finale di conoscere il valore del proprio prodotto per mezzo del documento informativo rilasciato dall’organizzazione e che lo accompagna fedelmente.

IMPRONTA AMBIENTALE

L’attenzione per l’ambiente ha spinto Canclini Tessile a investimenti volti a ridurre l’impatto della propria attività. La società ha scelto di utilizzare energia da fonti rinnovabili, investendo in pannelli fotovoltaici capaci di assistere nella normale richiesta di energia elettrica. In numeri, nel 2019 si stima come l’impianto per la produzione di energia elettrica ad energia solare abbia permesso la generazione di oltre 125mila Kwh di energia, evitando la produzione ed immissione nell’ambiente di più di 66mila Kg di anidride carbonica. «La dimensione del risparmio così generato consente la salvaguardia dell’ecosistema, traducibile in 4.400 alberi protetti per mezzo delle proprie scelte sostenibili, se costantemente operate per un decennio» aggiunge. Attualmente, circa l’85% dell’energia prodotta è impiegata per la normale operatività del quartier generale, con un surplus di energia elettrica prodotta pari al 15%, destinata ad operazioni di rivendita.

L’IMPEGNO NELLE CERTIFICAZIONI DI PRODOTTO

Il ricorso alle certificazioni di prodotto, processo e tracciabilità delle materie prime è l’ulteriore garanzia di sostenibilità che coinvolge tutta la filiera dei tessuti di Canclini. Il percorso è iniziato nel 2005 e oggi oltre l’80% degli articoli realizzati, sia di collezione che esclusivi, può essere tessuto Gots, scegliendo il cotone Pima Gots che viene coltivato con metodi che hanno un basso impatto sull’ambiente, senza pesticidi o fertilizzanti e con tracciabilità garantita, sia della materia prima che di tutte le fasi di produzione.

«Canclini Tessile – dichiara il CEO – sceglie di intraprendere un percorso verso la sostenibilità e circolarità del business affidandosi al valore della cooperazione con le imprese e startup, investimento in soluzioni all’avanguardia della tecnologia e dell’informatica, avviando anche un percorso alla digitalizzazione. L’interesse per una materia prima di qualità è comunque centrale per la società che si attiva per la ricerca costante di nuove materie prime di natura espressamente sostenibile».

Le partnership con le startup sono legate allo sviluppo e all’utilizzo di nuovi materiali sostenibili, nati da processi biotecnologici di laboratorio e ricerca scientifica e sempre meno dipendenti da tecniche di coltivazione tradizionali. Si tratta di un processo di innovazione supportato dall’azienda comasca non solo attraverso le proprie strutture e i propri laboratori, ma anche con il proprio know how per il supporto delle idee di progetto.

IL RICONOSCIMENTO DEL MERCATO

La domanda di materiali sostenibili è al centro delle richieste da parte dei brand di moda. La pandemia ha certamente accelerato questa transizione, che parte dalla coltivazione della materia prima per trasmettersi poi alle aziende che si occupano della lavorazione e realizzazione di sottoprodotti e materiali di qualità destinati alla produzione intrinsecamente sostenibile.

Il brand – sostiene Canclini – si trova anch’esso nel mezzo di una transizione, affidandosi alla tecnologia per perseguire obiettivi di sostenibilità, tracciabilità e trasparenza coinvolgendo in primo luogo il proprio fornitore.

Il tutto è destinato a un consumatore che parrebbe disposto a pagare un premium price per l’acquisto di articoli di moda sostenibili. «Tuttavia – sottolinea il CEO – il capo sostenibile occupa ancora uno spazio troppo ristretto all’interno del guardaroba del consumatore, principalmente per il differenziale di prezzo tra un articolo di moda tradizionale e uno sostenibile. Vogliamo che il consumatore torni a dare particolare valore al prodotto che acquista, frutto di un percorso di lavorazione sapiente e di qualità». Una volontà che sta comunque premiando il gruppo in termini economici, come testimoniato dai risultati del 2021, esercizio chiuso con un incremento del 6% di fatturato e con un +17% di raccolta ordini. «È sicuramente stimolante e appagante ricevere lo sperato riconoscimento all’impegnativo e costante lavoro di stile, alla continua ricerca dei materiali, lavorazioni e qualità, che caratterizzano da sempre e inconfondibilmente la lunga storia della Canclini» conclude il CEO.


Andrea Guolo
Giornalista professionista specializzato in economia, scrittore e autore teatrale, ha pubblicato libri per le edizioni Franco Angeli, San Paolo Marsilio, Morellini, tra cui La borsa racconta (2007, Franco Angeli), Uomini e carne. Un viaggio dove nasce il cibo (2009, Franco Angeli), Costruttori di bellezza (2014, Marsilio) e #IoSiamo. Storie di volontari che hanno cambiato l'Italia (2021, San Paolo). Fondatore e direttore di ItalianWineTour.Info, attualmente scrive per gli editori Class (Mf Fashion), Condé Nast (Vogue Italia), Gambero Rosso, Gruppo Food e per altre testate italiane ed estere.

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