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Fashion Journal

Eco Fashion

Con Eco Label, Boselli punta sul poliestere riciclato

L’attività dell’azienda tessile E. Boselli & C ha inizio nel 1898 quando Enrico Boselli, il fondatore, dà il via alla produzione focalizzata sulla seta con 150 telai che cambieranno anche la storia di Olgiate Comasco. Territorio allora prettamente agricolo, si distingueva per la presenza di molti allevatori di bachi da seta, fondamentali per l’approvvigionamento della materia prima. La Boselli sarà la prima attività industriale del paese. Da allora sono passati quasi 125 anni e il controllo della società, tuttora operante a Olgiate, è saldamente nelle mani della quarta generazione rappresentata da Paola, Aldo e dal CEO Marco Boselli.

PIONIERI DEL TESSUTO ALTERNATIVO

Sempre un passo avanti. Si può riassumere così lo spirito che ha animato la famiglia nello sviluppo della propria attività imprenditoriale. Se agli inizi fu la seta a farla da padrona, già negli anni Trenta del secolo scorso prese il via una parte rilevante di produzione di fibre artificiali come viscosa e acetato. Il salto di qualità avviene negli anni Cinquanta, con l’inizio dell’attività legata al nylon. Nel decennio successivo, quello del boom economico, la Boselli inizia infine a dedicarsi al poliestere di cui col tempo diventa il più importante specialista nazionale. Costanti e importanti gli investimenti nella verticalizzazione della struttura industriale, dalle prime lavorazioni del filo greggio fino al tessuto finito.
Questo background tecnico diventerà fondamentale per l’ampliamento degli ambiti di applicazione dei tessuti alternativi, che oggi caratterizzano l’intimo, i costumi da bagno ma anche all’abbigliamento fashion e sportivo, toccando i settori dell’arredamento e del workwear. Il tutto viene accompagnato da costanti investimenti in ricerca e innovazione: già nel 1989, nello stabilimento di Tresenda in Valtellina, furono installati i primi telai jacquard elettronici.

PRODUZIONE MADE IN ITALY E TECNOLOGICA

Dal filo al tessuto, E. Boselli & C ha scelto di gestire tutto il processo produttivo in Italia, riducendo i tempi di consegna e assicurando un servizio altamente qualificato. La sostenibilità è una conseguenza della verticalizzazione, perché permette di monitorarne tutte le fasi riducendo l’uso di acqua, prodotti chimici e rifiuti. La diminuzione degli sprechi è la conseguenza della conseguenza.
La tecnologia pervade ogni reparto dell’azienda, dalla testurizzazione del filo, alla torcitura, l’orditura e alla tessitura con telai lisci e jacquard. Continua nella tintoria e nel reparto finissaggio dove avviene la nobilitazione, l’ispezione e il controllo qualità. Completano l’aspetto tecnologico un magazzino all’avanguardia e il laboratorio chimico.

IL POLIESTERE CIRCOLARE

In un momento storico nel quale l’utilizzo dei derivati del petrolio assume una certa criticità, la risposta attesa dalle aziende più sensibili all’ambiente è legata all’adozione di buone pratiche, nella prospettiva di un’economia sempre più circolare. Il gruppo Boselli si è mosso in questa direzione con la linea Eco Label, realizzata con fili di poliestere ottenuti dal riciclo delle bottiglie di plastica e certificata GRS (Global Recycle Standard). Oggi pesa per il 10% della produzione complessiva, con l’obiettivo futuro di aumentarne l’incidenza. “Alcune aree del mondo e alcuni clienti in particolare, tra cui Inditex, hanno mostrato forte interesse per questi prodotti” – afferma Marco Boselli – “Il prossimo step della sostenibilità potrebbe essere il poliestere biodegradabile, che ora stiamo approcciando”.

LA SPINTA SULLO SPORTIVO FASHION

Underwear e beachwear ne costituiscono il core business e rappresentano attualmente il 40% della produzione complessiva. Il restante 60% è equamente suddiviso tra l’arredo, con una specializzazione significativa sui tendaggi, e gli altri ambiti dell’abbigliamento. L’Italia si conferma primo mercato di destinazione con il 40% dei ricavi, seguita da Francia, Spagna e Germania, per un giro d’affari complessivo di poco inferiore ai 10 milioni di euro. “Stiamo particolarmente spingendo la produzione destinata all’abbigliamento sportivo fashion, perché il mercato chiede materiali sempre più performanti e dalle alte caratteristiche estetiche. Il nostro tessuto più richiesto è il Microdolly, un raso elasticizzato di poliestere destinato all’abbigliamento intimo” precisa il CEO.

I GIOVANI DECIDONO IL FUTURO

C’è molta fiducia per il futuro all’interno della famiglia Boselli, consapevole di aver anticipato i tempi nell’approccio a un’economia circolare. E chi parte prima, nel mondo industriale, guadagna metri e anche credibilità rispetto alla concorrenza.

La domanda è cresciuta dopo l’inizio della pandemia: chi ha iniziato ad acquistare questi tessuti ora non torna più indietro –
Marco Boselli, CEO

Ma è chiaro che la sostenibilità ha un costo che non può ricadere solo su chi la propone, ma deve essere condiviso dalla filiera e dal cliente finale, riconoscendo un costo aggiuntivo. Importante in tal senso, sottolinea, l’approccio delle nuove generazioni: “I giovani sono particolarmente sensibili quando si parla di ambiente e sostenibilità della moda. Di conseguenza l’interesse lo riscontriamo dai brand di mass market, particolarmente legati alla clientela junior, più che dal super lusso che tende al consumatore maturo”.


Andrea Guolo
Giornalista professionista specializzato in economia, scrittore e autore teatrale, ha pubblicato libri per le edizioni Franco Angeli, San Paolo Marsilio, Morellini, tra cui La borsa racconta (2007, Franco Angeli), Uomini e carne. Un viaggio dove nasce il cibo (2009, Franco Angeli), Costruttori di bellezza (2014, Marsilio) e #IoSiamo. Storie di volontari che hanno cambiato l'Italia (2021, San Paolo). Fondatore e direttore di ItalianWineTour.Info, attualmente scrive per gli editori Class (Mf Fashion), Condé Nast (Vogue Italia), Gambero Rosso, Gruppo Food e per altre testate italiane ed estere.

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