A tu per tu con: Alessandro Sicoli
40 anni, pugliese, alle spalle una lunga carriera in comunicazione e PR per maison dei settori Luxury, Fashion e Beauty, da DKNY a Bulgari, da Dolce & Gabbana a Trussardi.
All’alba del nuovo incarico come Head of PR Europe and Asia di Moschino, Alessandro Sicoli si racconta agli studenti del Master in Design and Technology for Fashion Communication durante la lezione tenuta in Fashion Research Italy.
La laurea in Relazioni Pubbliche Internazionali è stata l’inizio del tuo percorso nella moda. Oltre allo studio conta anche un pizzico di fortuna e casualità?
Se vuoi possiamo dire così. Per me infatti è iniziato tutto molto prima. Ero a Londra: avevo 18 anni e passeggiavo con un’amica a Covent Garden quando ho incrociato un fotografo che mi ha proposto un casting per L’Oréal. Vinto lo scetticismo iniziale, ho partecipato! Sfortunatamente non mi hanno preso per quella campagna ma ho comunque iniziato a fare il modello e, successivamente, a lavorare per Donna Karan come assistente del direttore vendite in showroom. È stata la mia prima esperienza nel Fashion System. Dopo qualche anno, sono tornato in Italia, a Milano, dove ho studiato Relazioni pubbliche allo IULM, per poi trasferirmi nuovamente all’estero, negli Stati Uniti: ero entrato a far parte del team americano di Trussardi.
Da anni ti occupi di ufficio stampa che, nell’immaginario comune, equivale a una corsa quotidiana per esaudire i desideri di Miranda Presley…ma in cosa consiste?
A chiunque lavori nella moda, almeno una volta, è stato chiesto di recuperare un manoscritto inedito! (ride). Non è facile descrivervi la mia professione perché non è scandita da una routine giornaliera. Devo sempre ricorrere ad esempi pratici di quello che succede nel mio ufficio per spiegarlo meglio e far capire a chi mi ascolta di cosa si tratta.
È un lavoro molto dinamico che spesso richiede uno spiccato spirito di adattamento a situazioni ed esigenze sempre nuove. Le attività tra cui destreggiarsi sono molte: non solo la redazione di comunicati stampa chiari e interessanti, ma anche costante aggiornamento delle mailing list, monitoraggio della visibilità ottenuta dal brand e gestione dei rapporti con i media e le celebrity. Senza dimenticare le innumerevoli sinergie che si creano con altri uffici, dal marketing alle vendite, in particolare in occasioni speciali come la sfilata, momento clou dell’anno.
Una costante sono le relazioni. Quello del PR è per definizione un lavoro che si basa sui rapporti che si instaurano con le celebrity e gli influencer – da coinvolgere nel racconto del brand – e con i giornalisti, a cui vendere la storia più interessante – ed esclusiva – che abbiano mai pubblicato.
Se si lavora bene, negli anni l’agenda si riempirà di contatti di livello che spesso si trasformano in vere amicizie, permettendo di svolgere la propria professione in modo agevole e, perché no, anche sereno.
Parlavi della sfilata, come funziona?
È una macchina molto complessa che richiede il coinvolgimento di tanti attori. Il primo è il designer con il suo team di lavoro, ovvero l’ufficio stile, che nel corso dei mesi precedenti è chiamato a produrre una collezione per proporre al pubblico, stagione dopo stagione, l’estetica del brand. Poi interviene l’Event Manager, incaricato di individuare una location adeguata e seguire i lavori di allestimento, per valorizzare la collezione al meglio. Segue la regia dell’evento con l’ordine di uscita delle modelle, le sedute, etc.
Finalmente arriva il giorno dello show: il backstage è il luogo dove c’è maggiore frenesia, qui il designer rilascia le interviste pre e post sfilata per varie testate editoriali e TV. L’ufficio stampa cerca di gestirne la regia, creando un planning di tutti gli appuntamenti in modo tale che il designer sappia con chi dovrà interfacciarsi. Ma il lavoro inizia circa due mesi prima, con l’invio del ‘Save the date’ a giornali, celebrity, influenecer e buyer.
Nonostante il grande stress psicofisico che comporta, la sfilata resta un momento davvero gratificante.
Infine, prima di lasciarci, un consiglio agli studenti del Master DTFC per orientare la propria carriera professionale?
Credo che la formazione universitaria nel campo della comunicazione e delle relazioni pubbliche sia di straordinaria importanza. Sono professioni che richiedono tanta preparazione e un costante aggiornamento certamente uniti a dedizione, curiosità e, soprattutto, tanta pazienza.
Credist fotografici: Margherita Cecchini