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Archivi Moda

Il Museo Della Calzatura e l’archivio Rossimoda, prossime tappe de Les Journées Particulières

Tutto ha inizio nel 1947 a Capriccio di Vigonza, in provincia di Venezia, quando Narciso Rossi avvia la sua avventura imprenditoriale con il calzaturificio Rossimoda. Nei decenni successivi, destinato a diventare uno dei più fiorenti della riviera del Brenta, incontrando il favore di Yves Saint Laurent e di tanti altri brand del lusso. Sarà il passaggio di proprietà a LVMH a segnare la nuova era dell’archivio Rossimoda e del Museo della Calzatura, istituito nella cornice seicentesca di Villa Foscarini a Stra.

La curatrice Federica Rossi ci accompagna alla scoperta di questo affascinante centro culturale, che il 15 e il 16 ottobre aprirà al pubblico in occasione de Les Journées Particulières.

Come nasce l’archivio storico di Rossimoda?

Il nostro è un caso peculiare perché l’azienda ha deciso di costituire prima il Museo della Calzatura e solo successivamente, nel 2010, l’archivio Rossimoda. Non appena arrivata ho fatto un inventario che si è evoluto per andare incontro alla crescente necessità di descrivere un materiale che imparavamo a conoscere. La produzione corrente dell’azienda cresceva  e lo spazio del museo non era più sufficiente:. Era necessario fare una selezione e trovare un’altra sistemazione per tutto il materiale che non potevamo esporre. Da lì la nascita dell’archivio storico, volto a preservare e testimoniare in maniera coerente decenni di produzione.

Come ha influito sulla struttura del museo d’impresa?

Da quando esiste l’archivio Rossimoda, il museo ha cambiato volto. La consapevolezza di cosa rientra nel nostro patrimonio ci fa infatti venire voglia di sostituire le cose, di lavorare su tematiche nuove, di fare ricerca! Attualmente l’allestimento del museo prevede una divisione per case di moda e per provenienza geografica dei designer per sottolinearne le specificità culturali. Al piano terra gli “anglosassoni” – americani, tedeschi e inglesi – e al primo piano i “mediterranei” – francesi spagnoli e italiani. La calzatura ha infatti bisogno di bilanciare esigenze estetiche e funzionali e ci siamo resi conto che il luogo influenza la maggior propensione per le une o le altre. I mediterranei per dire sono in grado di fare capolavori, ma spesso sono difficili da calzare! Abbiamo fatto un’eccezione per Yves Saint Laurent, che ha collaborato con Rossimoda per 38 anni, al quale abbiamo dedicato un excursus storico.
Il Museo della Calzatura offre quindi una panoramica su tutta la seconda metà del ‘900, permettendo più di una riflessione su come questo accessorio femminile si sia dimostrato specchio di cambiamenti sociali. Questo è stato possibile solo grazie al ricchissimo archivio storico che abbiamo a disposizione.

Qual è quindi la mission di Villa Foscarini Rossi?

Ci abbiamo pensato a lungo e ogni tanto andiamo a rileggerla per verificare che sia sempre coerente: “Testimoniare il contributo di un’azienda e del suo territorio alla storia del costume, dalla seconda metà del ‘900, attraverso l’accessorio calzatura griffata” Da qui abbiamo identificato anche la vision del Museo della Calzatura, chiedendoci cosa siamo oggi e, soprattutto, cosa vorremmo per il domani: “Diventare il centro di raccolta e diffusione della conoscenza del patrimonio storico della calzatura della riviera del Brenta per il nostro territorio e per la comunità di riferimento (il mondo moda e il gruppo LVMH)”. Devo dire che questo futuro che, con una certa ambizione, avevamo solo immaginato, sta pian piano diventando il nostro presente. Ad esempio, in questi giorni il team di un brand americano in trasferta da New York ci ha pregati di aprire loro fuori orario. La stessa Louis Vuitton, mensilmente organizza delle visite per i dipendenti e per i suoi ospiti più importanti. Essere riconosciuti dalla comunità internazionale della moda come un luogo “da non perdere” è una grande soddisfazione, proprio quello a cui ambivamo.

La riviera del Brenta è un punto di riferimento per la manifattura calzaturiera del lusso internazionale. In cosa si distingue?

Ci sono ragioni storiche e più recenti. La prima è che, al contrario dei nobili del resto d’Europa, i veneziani avevano redditi provenienti soprattutto dal commercio. Erano quindi abituati a viaggiare per lavoro e a vedere prodotti di qualità in giro per il Mediterraneo. Le maestranze locali sono così state messe in competizione globale prima ancora esistesse il termine, e si sono adoperate per accontentare una domanda tanto sofisticata.
La seconda è da rintracciare nella civiltà delle ville venete. Siamo convinti che una certa cultura di paesaggio architettonico, unita ad un buon gusto e attenzione alle proporzioni, abbia influenzato la cultura del progetto e del saper fare di questi luoghi.
Ci sono tantissimi distretti calzaturieri in Italia e nel Mondo, ma l’unicità della riviera del Brenta risiede nell’eccellenza del prodotto e degli artigiani che lo creano. Non a caso tutti i maggiori brand del lusso scelgono di produrre le loro calzature qui. Ci vuole una grande creatività per trasformare le richieste di uno stilista in accessori funzionali, belli e calzabili. Anche il fatto che nel giro di pochi chilometri risieda tutta la filiera produttiva è fondamentale. Il contatto fisico con le materie prime resta importante per il settore, per cui la prossimità delle concerie e del comparto dell’accessoristica nel vicentino è stato determinante.

Cosa rappresentano Les Journées Particulières per il Museo della Calzatura Rossimoda?

Un momento di promozione a livello internazionale. Il fatto di veder accomunati il Museo della Calzatura e l’archivio Rossimoda a luoghi di assoluta eccellenza ci permette un posizionamento importante. Rafforza inoltre il senso di appartenenza al Gruppo e il rapporto di collaborazione con gli altri brand. È stata la manifattura delle calzature di Louis Vuitton a coinvolgerci, perché, a dispetto delle premesse, il Museo racconta la storia della calzatura di lusso tout court, non solo quella di Rossimoda.

Parteciperemo poi con Rossimoda ad ApritiModa il 23 ottobre con un’installazione volta a illustrare i principali passaggi della produzione di una calzatura.


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