Fashion Journal

Architettura per la Moda

Tre concept designer dal corso di “Architettura per la moda” al Fuorisalone

La settimana del design milanese è un appuntamento fondamentale sui calendari di tutti: dagli addetti ai lavori, ai designer, fino ai modaioli più accaniti.
Mentre nel polo fieristico di Rho le novità delle migliori aziende di arredo si susseguono nei corridoi, in città, va in scena invece un quasi infinito spettacolo che spazia da installazioni artistiche a presentazioni più formali.

CERAMIC UNIVERSE, IL DOPPIO EVENTO DEL GRUPPO ROMANI

Tra i tanti eventi, quello organizzato dal Gruppo Romani, che racchiude il meglio della ceramica italiana dal 1968, ha visto il coinvolgimento professionale di tre studenti della prima edizione del Corso in Architettura per la Moda.

Ceramic Universe il titolo dell’evento che si è svolto in due location differenti ma con un unico obiettivo: raccontare la sfida della sostenibilità e della tutela dell’ambiente, decisiva per il Gruppo. Madre Natura infatti insieme al pianeta Terra sono stati i protagonisti di un racconto creato dall’artista Nero/Alessandro Neretti.

LA DOPPIA INSTALLAZIONE DI ALESSANDRO NERETTI

La collaborazione come concept designer dei tre ex studenti, Francesca Po, Ester Sirito e Giacomo Bassmaji, si è concentrata prevalentemente sull’installazione Mother Nature in via Solferino, una struttura geometrica a griglia, fitta e leggera allo stesso tempo grazie all’uso del metallo ma anche del grès porcellanato nella quale i disegni e le scritte grafiche di Nero/Alessandro Neretti intervengono sulla materia grazie ad una nuova tecnica laser realizzata dall’azienda di Casalgrande, lasciando messaggi ai passanti.

All’interno invece dello spazio Casabella laboratorio, vicino a piazza Gae Aulenti, Planet Earth era un’esposizione site-specific con la quale l’artista ha reinterpretato i materiali dei brand Serenissima, CIR, Cerasarda e Cercom.

IL PROGETTO RACCONTATO DA PO, SIRITO E BASSMAJI

Abbiamo chiesto ai tre designer di descrivere il loro lavoro in una breve intervista e ciò che ne emerge è un serio lavoro di ascolto, interpretazione delle necessità e volontà del brand, così come l’importanza del ruolo del concept designer nel far emergere e valorizzare un’azienda, soprattutto durante un momento così ricco come la settimana del design a Milano.

Com’è nato il progetto di via Solferino?
Il progetto è nato in seno al corso Architettura per la Moda, di cui il Gruppo Romani è partner. Per l’installazione esterna di via Solferino abbiamo analizzato i punti di forza del brand e il brief ricevuto, cercando di tradurli in un concept in cui confluissero l’ispirazione all’architettura razionalista italiana (su tutti il gruppo BBPR) e l’attualissimo tema della sostenibilità.

L’utilizzo di materiali “puri” – quali le lastre grès e i telai in acciaio – e la scelta di un design lineare e geometrico sono stati dettati dall’esigenza di creare dei percorsi e dei coni visivi interessanti, sebbene lo spazio a disposizione fosse estremamente ridotto.
Al fine di valorizzare l’installazione e renderla più visibile e riconoscibile, abbiamo deciso di realizzare una copertura ricca di vegetazione utilizzando essenze aromatiche. Per lo spazio interno del retrostante negozio Punti e Fantasia, ci siamo invece ispirati al mondo delle Onsen (terme tradizionali giapponesi), ricreando un ambiente intimo e accogliente: la riproduzione del suono dell’acqua scorre tra i sassi di un torrente, invita il visitatore ad entrare in una dimensione parallela e rilassante e lo accompagna durante la visita.

Abbiamo scelto di far dialogare i prodotti della linea OT07026 di Cerasarda Atelier, con alcuni prodotti del negozio Punti e Fantasia.
Grazie al successo riscosso è stato scelto di mantenere invariato l’allestimento del negozio ancora per un breve periodo.

Quanto è stato significativo il corso in Architettura per la moda?
Gli insegnamenti del corso ci hanno permesso di studiare il brand, ripercorrendone la storia e le tradizioni. Dopo questa fase, siamo stati in grado di interpretarne le esigenze e instaurare un rapporto quasi quotidiano di scambio di pareri e idee.
Per quanto riguarda l’allestimento del negozio, le nozioni apprese durante il corso ci hanno permesso di creare un ambiente dal design elegante e al passo coi tempi e di esporre i prodotti nella maniera più efficace.

Che indicazioni o consigli dareste a chi decide di iscriversi?
Il corso è un ottimo mezzo per venire a contatto con realtà e professionisti del mondo del retail, un campo architettonico in perenne evoluzione. Rappresenta dunque un’ottima opportunità per gli architetti interessati al fashion e luxury.

Infine, cosa vuol dire oggi essere concept designer per voi?
Essere concept designer oggi significa saper leggere e interpretare le richieste del cliente senza mai dimenticare il proprio gusto e la propria creatività. Un buon progetto si riconosce nel momento in cui, a realizzazione terminata, entrambe le parti sono soddisfatte del risultato.
La collaborazione con il Gruppo Romani ha ottenuto questo risultato, l’istallazione oltre ad essere stata apprezzata dal pubblico è riuscita a far emergere il brand rendendolo ancor più riconoscibile.


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