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Fashion Journal

Eco Fashion

Pillole di sostenibilità: Upcycling e nuovi consumi

Reduce-reuse-recycleriduci, riusa, ricicla — si sta lentamente affermando come l’imperativo per il futuro del settore moda. Un approccio che riassume molto bene il concetto sempre più rilevante di economia circolare, il cui processo si definisce cradle to cradle (dalla culla alla culla) in contrapposizione all’ormai consolidata produzione di natura lineare, che per decenni ha significato scarti e rimanenze. Un costo che l’ambiente non è più in grado di fronteggiare.

Per abbracciare questo nuovo modello si può puntare su una progettazione sostenibile del prodotto, sulla sua riconversione oppure sulla sua stessa durabilità. Gli indumenti sono una necessità e proprio per questo non andrebbero più considerati beni usa e getta, bensì il frutto di una scelta consapevole che ci accompagna nel tempo; certamente, l’acquisto di un capo di buona qualità, realizzato con tessuti dalle caratteristiche di sostenibilità, ha un costo più elevato, ma, a ben vedere, si tratta di una spesa destinata ad essere ammortizzata nel tempo, sia in termini di longevità del prodotto sia di benessere della nostra pelle e salute.

Per assicurare longevità ai capi si può ad esempio intervenire riparando lacerazioni o rammendando punti scuciti. Non è un caso che alcuni brand lo propongano come servizio e, in particolare, Patagonia — azienda storicamente molto attenta a questi aspetti, usati anche come fiore all’occhiello della sua comunicazione — ha un programma gratuito di riparazione e una sezione del sito dedicata a tutorial su come intervenire “fai da te”. Per prolungare la durata dei capi oltre le soglie del nostro armadio, le possibilità sono ormai diverse: possono essere donati in beneficenza, in permuta in negozi in cambio di vestiti nuovi oppure venduti al mercato del second-hand. Per il consumatore, un’opportunità di agire responsabilmente, ma anche un giro d’affari che vale ormai diversi miliardi.

Vuoi approfondire altri aspetti legati alla moda sostenibile? Continua a leggere le pillole della nostra rubrica!


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