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Parlano d’amore i tuli, tuli, tulipan…!

Elegante, di nobili origini, viene da lontano, ma conosce la sua fortuna, e diffusione nei Paesi Bassi: è il tulipano

In ogni piana ove è un giardino di tulipani, quei tulipani sbocciano dal sangue di un re
(Omar Khayyam)

Nell’etimo di questo splendido fiore si trova un collegamento con il costume. “Tulipano” infatti deriva dal termine turco “tülbent”, che significa “turbante”, la cui forma ricorda in effetti quella della corolla del fiore. Già il termine quindi rivela le origini orientali di questa pianta e la sua anima aristocratica, il suo portamento eretto, dalla consistenza carnosa e fugace. Ogni bulbo fiorisce infatti solo una volta l’anno, generando attesa di mesi per ammirarne l’altera bellezza: si mette a dimora in autunno, ma è in primavera che la voluttuosa livrea delle corolle fa bella mostra di sé nelle sconfinate piantagioni olandesi, dove hanno trovato nel XVI secolo il loro contesto ideale.

Il fiore del Sultano

Presente come simbolo di amore eterno nelle antiche leggende persiane e nei racconti delle Mille e una Notte gli amanti si offrono tulipani come dichiarazione e pegno d’amore, i tulipano conoscono il loro splendore alla corte dei Sultani Ottomani a Istanbul nel XVI Secolo. In particolare Solimano il Magnifico e coltivavano tulipani nei leggendari giardini di Topkapi, negli harem le mogli attendevano che il signore scegliesse la favorita della notte, che le lanciava un rosso tulipano. Nelle moschee di Istanbul e di Edime erano raffigurati sulle piastrelle ed erano spesso i motivi floreali ricamati che adornavano le vesti dei sultani e dei dignitari di corte. Simbolo di potere, regalità ed eleganza, presente nel costume e nell’architettura, è ancora oggi, stilizzato il decoro sulla fusoliera delle Turkish Airlines.

La “Tulipomania”

Il culto di questo fiore arriva anche in Europa nel XVI secolo con l’ambasciatore austriaco che portò a Vienna il primo tulipano, che si diffuse nei giardini delle corti, scatenando una vera e propria “mania” per due secoli, soprattutto in Olanda. In questo periodo i botanici crearono nuove varietà e ibridi con colori, forme e dimensioni sorprendenti. In Francia, il paese che trainava le “tendenze” divenne una moda portare tulipani nelle scollature degli abiti femminili, facendo schizzare alle stelle le “quotazioni” dei preziosi bulbi.Nelle Fiandre e in Olanda le colture divennero intensive e contribuirono alla potenza economica di Amsterdam, il più importante centro commerciale della zona, arrivando anche a scatenare la corsa alla speculazione. Anche i pittori fiamminghi furono conquistati dall’onda vivace e colorata dei tulipani, trasferendola nelle pitture. Ancora oggi la coltivazione di tulipani è una delle attività più redditizie e rappresentative dell’Olanda.

Il linguaggio segreto dei tulipani

Questo magnifico fiore ha ispirato dunque l’arte, la musica e il linguaggio. La celebre canzone del Trio Lescano degli anni Quaranta rappresenta i tulipani come simboli di Amore e di Pace. Un linguaggio segreto talmente potente che le cantanti, di origine olandese, vennero anche sospettate dal regime fascista di inviare messaggi in codice attraverso metafore, apparentemente innocenti. Al tulipano comunque, complice la sua bellezza e perfezione, sono affidati i sentimenti di amore e passione. Se bianco simboleggia purezza e romanticismo, giallo affetto e salute, arancione entusiasmo, rosa apprezzamento, viola rinascita e nero (in realtà di tratta di un viola molto scuro) amore eterno. Al rosso, come per qualsiasi altro fiore, è collegata la passione.

Anche gli stilisti contemporanei spesso hanno reso omaggio a questo prezioso fiore, ispirandosi ai patterns orientali come Dries Van Noten ed Etro, alla bellezza del tulipano come Dolce & Gabbana nei tessuti e alla grazia dei suoi petali Valentino ed Erdem. Il tulipano inoltre da il nome a una particolare forma di gonna, asimmetrica e a lembi sovrapposti, che simula una corolla rovesciata.


Alessandra Lepri
Giornalista e comunicatrice, con una laurea in Filologia Romanza nel cassetto, ha scritto per riviste internazionali specializzate destinate al trade e curato rubriche sulle tendenze di Moda. Ha intervistato i grandi protagonisti del settore dagli anni Novanta ad oggi, per magazine, emittenti tv e radio e insegnato nelle più importanti scuole di Moda italiane. Attualmente cura la Comunicazione e Ufficio Stampa per uno storico brand di accessori. È appassionata di abiti con la spietata attitudine di una “serial shopper”.

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