Fuorisalone 2025 tra Moda e design: otto ispirazioni che abbiamo amato
Ha incantato (e, osiamo dire, congestionato) la “city”, arricchendola di esperienze immersive, sorprendenti installazionie code capaci di sfidare tempo e spazio limitati.
Si è trattato del Fuorisalone 2025, l’iconico evento che annualmente a Milano affianca il Salone del Mobile.
Iniziata lunedì 7 aprile e conclusasi domenica 13, la Milano Design Week ha ribadito la connessione fondamentale tra design e moda.
Un connubio che si è manifestato attraverso allestimenti di forte impatto sensoriale e percorsi che ne hanno determinato il successo. Le maison hanno collaborato con designer, creativi e artisti, modulando spazi e materie e rammentandoci, a ogni angolo architettonico, l’archetipo secondo il quale, quando si parla di moda, non basta citare il “cosa” ma anche il “dove”.
A sugellare tale vincolo è stato Milano Moda Design, progetto promosso dalla Camera della Moda al fine di esaltare in particolare le presentazioni delle Home Collection.
Ecco quindi che, in una sintesi pratica e funzionale, abbiamo selezionato per voi le otto sinergie e opere che ci hanno maggiormente colpiti (non dimenticando un sommario finale con qualche suggerimento in più).
Armani/Casa – “Inchiostri d’Oriente”
Per il venticinquesimo anniversario della linea casa, Giorgio Armani ha proposto una collezione dalle suggestioni provenienti dall’Estremo Oriente. Si è trattato, appunto, di “Inchiostri d’Oriente”, un allestimento in forma di racconto visivo visibile anche dalle vetrine della boutique di Corso Venezia 14. La tradizione giapponese è emersa attraverso la scenografia che, con riquadri in carta di riso, ha richiamato gli interni nipponici. Ogni pezzo regala un’esperienza unica, che attraversa simbolicamente spazi geografici e tempi storici. Con particolari tecniche di applicazione su tessuti, legni e superfici, possiamo godere di dettagli che rappresentano fitta vegetazione, ricami a forma di bambù e dragoni. La collezione, d’altronde, può annoverare anche la collaborazione degli esperti della pittura e del ricamo artigianale del brand De Gournay.
Etro – “5 Threads, 40 Years”
Nella sua boutique di via Pontaccio, Etro ha allestito una mostra-tributo multisensoriale al fine di omaggiare l’iconico tessuto Arnica, emblema della maison. La storia del brand, raccontata in tre speciali stanze immersive, è infatti indissolubilmente legata al lussuoso jacquard paisley.
Gucci – “Bamboo Encounters”
“Gucci | Bamboo Encounters” è stata la mostra concepita e curata dallo studio 2050+ e dal suo fondatore Ippolito Pestellini Laparelli. A essere celebrato il bambù, uno degli elementi distintivi del design della maison fin dal 1947, quando fu utilizzato per la prima volta per i manici delle borse. L’ode contemporanea è stata realizzata attraverso i contributi di designer e artisti a cui è stato chiesto di reinterpretare il materiale in modo creativo. La splendida location dei Chiostri di San Simpliciano a Brera è stata impreziosita da sculture e installazioni originali e incontri aperti al pubblico.
Hermès – Charlotte Macaux Perelman
Con una scenografia firmata da Charlotte Macaux Perelman, architetto e direttrice artistica della home collection di Hermès con Alexis Fabry, la maison ha incantato alla Pelota. L’esperienza è stata capace di trasformare la dimensione solida in eterea, grazie a un gioco di luci, trasparenze e sospensioni. Gli oggetti si sono rivelati con gradualità, come sospinti da emozioni piuttosto che da mera concretezza.
Loro Piana Interiors – “La Prima Notte di Quiete”
Un titolo sognante per l’installazione immersiva di Loro Piana, si tratta de “La Prima Notte di Quiete”. Insieme a Dimoremilano, la lustre maison ha giocato con la scenografia del Cortile della Seta in via della Moscova. Non è la dimora a decidere, ma sono gli oggetti a “dimorarla”, creando suggestioni che travalicano il confine della realtà per addentrarsi nella finzione cinematografica. Gli arredi di Dimoremilano, infatti, si sono ritrovati vestiti con i tessuti della casa di moda correlati a pezzi d’arte e oggetti vintage. Come si sa, il titolo è lo stesso del film di Zurlini del 1972 con Alain Delon e, in effetti, i visitatori non hanno potuto non sentirsi quasi parte di una bella pellicola.
Louis Vuitton – Objets Nomades & Home Collection
Louis Vuitton si è sdoppiata in due importanti iniziative: l’atteso ritorno a Palazzo Serbelloni di “Objets Nomades”, selezione a firma di designer internazionali di pezzi di arredo ispirati al tema del viaggio, quello tout court e quello interiore, e il debutto della nuova Home Collection a Palazzo Taverna, capace di riesplorare l’estetica del marchio attraverso dettagli preziosi e giochi di illuminazione.
Missoni Home – prima boutique di interni
Da citare è anche l’inaugurazione della prima boutique interamente dedicata al design d’interni firmata Missoni. In via Solferino 9, il brand ha aperto le porte di uno spazio esperienziale definito da un nastro metallico continuo che si sviluppa per l’area di esposizione. All’interno un microcosmo di arredi e complementi elaborati dall’estroinconfondibile della casa. La carta da parati delle nicchie è a firma Jannelli&Volpi, mentre il soffitto con decorazioni in rosso scuro ci ricorda l’identità della maison.
Saint Laurent – Charlotte Perriand
È Anthony Vaccarello ad aver firmato la mostra che ha reso omaggio a quattro articoli storici della designer francese Charlotte Perriand, rieditati e sviluppati per l’occasione. Si tratta di mobili realizzati tra il 1943 e il 1963 che, rompendo gli argini degli archivi (esistevano, infatti, solo in prototipi o schizzi), sono rifioriti come prestigiosi pezzi in edizione limitata.
Menzione speciale per:
- Dolce e Gabbana Casa con la sua meravigliosa linea Verde Maiolica che riesce a trasportarci negli splendidi paesaggi costieri del sud Italia, dominati dai colori penetranti della Macchia Mediterranea.
- Loewe con Loewe Teapots, una selezione di 25 teiere – di materiale vario tra porcellana, ceramica e argilla – realizzate da creativi e professionisti internazionali.
- Miu Miu e il suo Literary Club, perché mai dialogo fu più interessante di quello tra moda, pensiero e letteratura. Arrivato alla sua seconda edizione, con il titolo “A Woman’s Education”, lo spazio di condivisione diretto da Miuccia Prada ha esplorato il mondo dell’educazione femminile attraverso le opere di Simone de Beauvoir e Fumiko Enchi.
- Prada Frames che ci ha portato “In Transit” con la quarta edizione del suo simposio curato da Formafantasma. A essere esplorate questa volta le infrastrutture che regolano il movimento di beni, persone e – considerando l’attualità – dati. Le sessioni si sono tenute a bordo dello storico treno Arlecchino, progettato da Gio Ponti e Giulio Minoletti negli anni cinquanta, e nel Padiglione Reale della Stazione centrale.
- Roberto Cavalli Home in Glowing Reflections, un itinerario tra Nevada e Las Vegas con arredi che sanno esprimere i toni e i colori caldi della terra e del deserto in un abbraccio accogliente.