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Dal Cuore alle Mani: il nostro racconto nell’anima di Dolce&Gabbana al Palazzo delle Esposizioni di Roma

Inebriati da una fragranza inedita, entriamo con passo lento nell’atrio monumentale del Palazzo delle Esposizioni. Siamo in via Nazionale, nel cuore di Roma: qui, tra i colonnati neoclassici disegnati da Pio Piacentini e inaugurati nel 1883, va in scena “Dal Cuore alle Mani: Dolce&Gabbana”, un’esperienza immersiva in programma fino al 13 agosto 2025. 

Dopo il successo riscosso a Parigi e Milano, la mostra arriva nella Capitale con un allestimento rinnovato, perfettamente in sintonia con l’allure della città eterna. Non si tratta semplicemente di un’esposizione di moda, ma del prosieguo di una narrazione più ampia, dove la moda si fa linguaggio universale e dialoga con le altre arti: architettura, artigianato, teatro, musica e cinema. 

Curata da Florence Müller, con le scenografie immersive dell’Agence Galuchat, e promossa dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e da Azienda Speciale Palaexpo in collaborazione con IMG, la mostra si propone come un racconto sensoriale e culturale di rara intensità. 

 Il cuore, le mani, la storia

Il titolo stesso è una dichiarazione poetica: dal cuore nasce l’ispirazione e l’intuizione creativa, le mani invece traducono in materia, forma e bellezza. È questo il percorso che si compie attraversando le quattordici sale espositive, dove oltre duecento creazioni uniche firmate Dolce&Gabbana raccontano una geografia sentimentale dello stile italiano. 

Tra giochi di luci, materiali preziosi e installazioni immersive, ogni sala si fa universo a sé. Si passa dalle atmosfere sontuose de Il Gattopardo all’esplosione cromatica de L’Arte e la Maestria del Vetro; dalle tradizioni popolari di Le Tradizioni Siciliane, con i carretti decorati e le icone religiose, al sacro e profano barocco de Il Barocco Bianco e La Devozione. 

Sono presenti anche tre istallazioni inedite: Arte Sarda, tributo alla cultura e all’artigianato dell’isola; Anatomia Sartoriale, dove il corpo umano diventa tela e architettura del vestire, e Cinema, con omaggi dal grande impatto visivo.  

Moda personale e identità collettiva

Ogni abito entra in relazione con la scenografia che lo circonda. Ogni dettaglio (un ricamo, un gioiello, un drappeggio) si inserisce in una composizione corale che evoca archetipi geografici e simboli quotidiani. In mostra c’è la Sicilia, c’è Milano, c’è Roma, c’è la Sardegna e tanto altro, tra classicità ed fattualità. 

È un’Italia vista nel corso del tempo con gli occhi visionari di due maestri della moda, raccontata attraverso la bellezza e la potenza evocativa del “fatto a mano”. E in questa narrazione si inseriscono anche le opere di artisti contemporanei chiamati a dialogare con l’estetica del brand, un confronto che sembra arricchire e amplificare la natura multidisciplinare del progetto. 

 Le parole di chi c’è stato

Durante la visita, abbiamo osservato non solo le creazioni ma anche le emozioni del pubblico. Una dipendente ci racconta che nei giorni feriali sono per lo più i turisti e le donne over 60 a visitare l’esposizione, mentre nei weekend prevalgono le famiglie. 

All’uscita, una signora si avvicina visibilmente commossa. “Non mi aspettavo tanta bellezza”, ci dice. Poco dopo, incontriamo due donne – una di 72 anni, l’altra di 35, scenografa – entusiaste. Sono habitué di questo tipo di esperienze, ci parlano anche dell’Armani Silos di Milano. Un’altra visitatrice, elegante e appassionata, ci racconta che passa spesso in via Nazionale proprio per vedere le esposizioni: l’ultima che ha amato particolarmente è stata quella dedicata a Valentino. 


Gabriella Ronza
Gabriella Ronza è una giornalista pubblicista, autrice fantasy e docente di materie letterarie nelle scuole superiori. Nata il 23 Giugno 1995 a Marcianise, in provincia di Caserta, si laurea con lode in Filologia Moderna. Negli anni della laurea comincia i suoi primi passi nel mondo del giornalismo, facendosi notare anche come addetta stampa di importanti personalità del settore culturale. Da sempre interessata al mondo della cultura, della moda, del costume e della società, è dal 2018 particolarmente attiva in campo editoriale e divulgativo. A partire dal luglio 2019 è stata anche curatrice senior per la rubrica di arte, moda e cultura del blog “La fragilità degli onesti”. Negli ultimi anni ha partecipato a manifestazioni e progetti culturali di vario tipo sul web, nelle scuole, in radio e in televisione.

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