Fashion Journal

Icone della moda

Oscar de La Renta, tra classicismo e femminilità

 Óscar Arístides Renta Fiallo, dominicano, naturalizzato statunitense, scomparso oltre un decennio fa, ha lasciato con il suo senso della bellezza classica, sontuosa e femminile, un segno riconoscibile nella moda, dalla seconda metà degli anni Sessanta. 

Dal sogno europeo al successo negli States

Lo stilista del sogno americano, del potere espresso con garbo, ma senza passare inosservato, il primo dominicano a dirigere una Masion francese (Balmain, nel decennio tra il 1992 e il 2002), inizia a costruire le basi del suo successo e della sua notorietà grazie al suo talento, allo studio presso l’Accademia di San Fernando a Madrid e al lavoro come apprendista presso Cristóbal Balenciaga e successivamente a Parigi per Antonio Castillo presso Lanvin. Parigi, che fino agli anni Sessanta ha il primato assoluto di capitale della Moda è dunque trampolino di lancio nel jet set internazionale e fonte di amicizie e collaborazioni che lo condurranno nell’olimpo dei couturier più desiderati dal jet set praticamente per tutta la sua vita, che termina per una malattia, nel 2014. 

 Il suo tocco riconoscibile parte dai concetti classici della bellezza e dell’armonia delle proporzioni, arricchiti da dettagli preziosi e contemporanei, da lavorazioni artigianali. Sensuale senza mai essere ammiccante. Sagace e colto, si deve a lui la definizione “fashion victis”, che resta un modo di dire universale e ancora oggi diffuso, oltre a una serie di aforismi, entrati nel linguaggio corrente, attinenti al concetto di eleganza sempre connessa al sentirsi a proprio agio, con gentilezza e personalità. “Cammina come se avessi tre uomini che camminano dietro di te”. Self confidence e autodeterminazione. Fortemente influenzato dalla sua formazione in Spagna e fortemente attratto dalle silhouette e dalla sensualità dei tradizionali abiti da flamenco, le creazioni di Oscar De La Renta sono arricchire da elementi distintivi che si fanno notare senza mai esagerare, colori decisi, ricami preziosi, ruches, fantasie floreali, dettagli decorativi come pelliccia e piume. Heritage europeo dunque, grazie alle collaborazioni con le Maison parigine e attitudine latinoamericana delle origini per l’esplosione cromatica effervescente che lo caratterizza. 

First lady e dive del cinema

La sua griffe, oltre alle dive del Cinema, ha vestito soprattutto le first lady americane. La prima ad innamorarsi delle sue sontuose creazioni fu la mitica Jackie Kennedy, tratteggiando il DNA dell’abito “del potere femminile”, elegante e impeccabile, influenzando fortemente il mood della upper class americana. Nancy Reagan indossava soprattutto gli abiti da sera di Oscar, ma fu con Hillary Clinton che si venne a creare un vero e proprio sodalizio stilistico. Resta memorabile l’abito viola del ritratto ufficiale della Casa Bianca, suggellando definitivamente la virata verso il “colore” come espressione femminile di libertà, individuale, contro il cliché dell’eccessiva sobrietà a cui spesso ricorrono le donne che cerano di affermarsi in un mondo dominato dal maschile.  

 Tra le altre donne, accomunate da grande personalità, potere e influenza, Laura Bush, Michelle Obama e Oprah Winfrey hanno indossato in cerimonie ufficiali le sue creazioni. Indelebili le immagini di Amal Clooney a Venezia, in occasione del matrimonio con George Clooney, con abito da sposa e intero guardaroba per la luna di miele interamente firmati De La Retta. Naturalmente non possono mancare i red carpet delle grandi occasioni del mondo del Cinema a consacrare definitivamente la sua figura di spicco nella moda: Cameron Diaz, Nicole Kidman, Jessica Chastain. 

Incoronato icona pop grazie alla cultura televisiva

 Le fashion addicted di tutto il mondo hanno consacrato l’immagine di Oscar De La Renta grazie al celebre episodio della Stagione 6 in cui Carrie riceve come dono un opulento abito rosso a ruota con un bolero nero che le regala il suo amante russo Aleksandr Petrovsky, con cui passeggia per New York sbocconcellando un hot dog in un noto fast food. Un divertente contrasto tra il lusso dell’alta moda e la semplicità del contesto quotidiano che inevitabilmente rievoca un’altra grande icona che faceva colazione al mattino, per strada, in abito lungo, con brioche e cappuccino… 


Alessandra Lepri
Giornalista e comunicatrice, con una laurea in Filologia Romanza nel cassetto, ha scritto per riviste internazionali specializzate destinate al trade e curato rubriche sulle tendenze di Moda. Ha intervistato i grandi protagonisti del settore dagli anni Novanta ad oggi, per magazine, emittenti tv e radio e insegnato nelle più importanti scuole di Moda italiane. Attualmente cura la Comunicazione e Ufficio Stampa per uno storico brand di accessori. È appassionata di abiti con la spietata attitudine di una “serial shopper”.

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