Indaco, il colore dei sogni: il racconto di Francesca Polato su Berto Industria Tessile
Quasi centoquarant’anni di storia per una realtà che è riuscita a divenire il “cuore blu” (se consideriamo l’indaco come sua firma inconfondibile) del padovano. Parliamo di Berto Industria Tessile che dal 1887 ha spaziato in vari settori, dalla prima produzione, legata al tessuto per le vele della ex Serenissima, al mercato dell’abbigliamento da lavoro, dai tessuti per la casa alla camiceria, fino al Denim più sofisticato. La realtà fondata dai fratelli Giuseppe ed Egidio non ha, d’altronde, mai smesso di sentirsi profondamente legata al suo territorio. A Bovolenta, dove ha sede, c’è tutta la produzione.
È così che si manifesta tutto il fascino di un’azienda che ha sempre saputo reinventarsi, tra custodia per le antiche maestranze artigianali e una visione spesso futuristica. Berto garantisce i più elevati standard qualitativi tramite l’espressione di una decisa costanza, flessibilità e precisione, non dimenticando di investire in tecnologie a basso impatto ambientale e promuovere un modello industriale fondato sulle “5 R” della sostenibilità (Rispetta, Ricicla, Ri-utilizza, Ripara, Riduci).
Ne abbiamo parlato con Francesca Polato, Marketing & Communication Manager e autorevole Fashion Sustainability Expert dell’azienda.
La storia dell’azienda è una storia di generazioni che si susseguono, narrata anche attraverso i tessuti del vostro archivio. Cosa trasmette quest’ultimo ai vostri clienti?
L’archivio di Berto rappresenta un ponte tra passato e futuro, custodendo tessuti che raccontano la nostra evoluzione dal 1887 a oggi. Ogni campione testimonia l’artigianalità, l’innovazione e la passione che hanno caratterizzato le generazioni precedenti. Per i nostri clienti, l’archivio è una fonte di ispirazione e autenticità, offrendo una base solida su cui costruire progetti contemporanei che rispettano la tradizione.
Se si nomina Berto, non si può non citare il colore “indaco”, che l’azienda produce in molte tonalità diverse. Come riuscite a esprimere l’iconicità di questa caratteristica? Essere riconoscibili attraverso di essa è sempre vantaggioso o ci sono dei punti di criticità?
Il colore INDACO è diventato un simbolo distintivo della nostra identità, esprimendo la profondità e la versatilità del denim. Offrendo varie tonalità, riusciamo a soddisfare le esigenze estetiche più diverse, mantenendo al contempo una coerenza stilistica. Questa riconoscibilità è un vantaggio competitivo e rafforza l’identità del brand, ma richiede anche un impegno continuo per soddisfare le aspettative dei clienti e mantenere l’eccellenza qualitativa. Il processo di tintura del filo con indaco è molto particolare, unico e delicato. Può essere inficiato anche dalle condizioni atmosferiche quindi l’attenzione è sempre massima. È il cuore della nostra produzione.
A questo proposito, una costante ricerca e un piano di investimento continuo nelle nuove tecnologie permette di creare con versatilità le shade più varie e personalizzate. Può farci un esempio concreto? Cosa succede, nello specifico, dal momento in cui parte una richiesta di customizzazione?
Quando riceviamo una richiesta di customizzazione, il nostro team di ricerca e sviluppo collabora strettamente con il cliente per comprendere le sue esigenze specifiche. Andiamo a simulare le tonalità desiderate e testiamo i risultati nel nostro laboratorio interno. Ricerca e innovazione sono costanti, sempre e comunque affiancate dall’esperienza maturata negli anni.
Riguardo al tema della sostenibilità c’è tanto su cui riflettere. Ad esempio, cosa rappresentano più precisamente per voi le “cinque R”?
Le “cinque R” di Berto rappresentano l’approccio sostenibile dell’azienda: Rispetta, Ricicla, Riutilizza, Ripara e Riduci.
Rispetta: l’ambiente, le persone e il territorio.
Ricicla: utilizzando materiali rigenerati e riducendo gli sprechi.
Ri-utilizza: prolungando la vita dei prodotti.
Ripara: valorizzando la manutenzione rispetto alla sostituzione.
Riduci: consumando meno risorse e minimizzando l’impatto ambientale.
Questi principi guidano tutte le fasi della produzione, promuovendo un modello industriale responsabile e attento all’ambiente, dalla selezione delle materie prime alla gestione dei rifiuti.
Eppure in un mondo ancora così votato al consumismo e al fast fashion, immaginiamo sia difficile applicare queste azioni. Con quali strategie riuscite a diffondere la vostra mission? E che ruolo giocano i vostri tessuti PIANETA?
Per contrastare il consumismo e il fast fashion, puntiamo su qualità, durabilità e trasparenza. I nostri tessuti PIANETA, certificati GRS, sono realizzati con filati rigenerati derivanti dai nostri stessi scarti di produzione, e sono prodotti con processi a basso impatto ambientale.
Preoccuparsi dell’impatto ambientale vuol dire avere cura del territorio. Crede che il legame centenario, e mai tradito, con la vostra terra di origine abbia inciso nello sviluppo di questa importante vocazione dell’azienda e nell’intera costruzione identitaria del brand?
Assolutamente sì. Il profondo legame con il territorio ha influenzato la filosofia aziendale di Berto. La vicinanza alla laguna veneta ci ha resi consapevoli dell’importanza di proteggere l’ambiente, spingendoci a adottare pratiche sostenibili e a investire in tecnologie ecocompatibili che rispettano l’ambiente e valorizzano le risorse locali. Questo radicamento, anche con le persone del territorio, ha contribuito a costruire un’identità di brand autentica e responsabile.
Anche quest’anno Berto parteciperà come sponsor al workshop di upcycling organizzato dalla nostra fondazione. Che valore aggiunto apporta per voi essere presenti in iniziative pensate per i professionisti di domani? C’è qualche insegnamento in particolare che vorreste tramandare?
Partecipare a iniziative formative permette a Berto di condividere la propria esperienza con le nuove generazioni e i designer emergenti, promuovendo valori come la sostenibilità e l’innovazione. L’obiettivo è trasmettere l’importanza di un approccio etico nel design e nella produzione tessile, ispirando i professionisti di domani a creare con responsabilità, facendo in modo che ogni scelta produttiva tenga conto dell’impatto sociale e ambientale.