Fashion Journal

Icone della moda

Michèle Lamy, avanguardia visionaria 

Sta quasi toccando il novantesimo anno di età uno dei talenti più influenti, visionari e poliedrici tra Novecento e Duemila.  

Michèle Lamy vive a cavallo dei due secoli. Filtrando e vivendo i moti e il germe delle trasformazioni del primo, traducendo in modo sorprendente nel nuovo millennio la sua incontenibile e sfaccettata creatività in forme d’arte multidisciplinari, approdando naturalmente nella Moda, che è il più interessante specchio delle trasformazioni e sintesi delle suggestioni di tutte le arti. 

Musa ispiratrice

Conosciuta dal Fashion System come sfinge “ipnotizzante” di Rick Owens, con cui costruisce, oltre al sodalizio artistico, rappresenta, con l’iconico stilista, summa dark, minimalista e brutalista attivo dalla seconda metà degli Anni Novanta, una indissolubile fusione completa di reciproca ispirazione. 

Michèle è molto di più di una musa, ma crogiolo di arti apparentemente distanti, concentrate in una persona, pensiero e immagine, avanguardia e ricerca da vivere sulla pelle. 

Di origine algerina, ma naturalizzata francese, è figura poliedrica che esprime libertà assoluta e anticonformismo, proponendo una visione completamente inedita dell’estetica, tra citazioni tribali e tensione verso un futurismo scuro. 

Corpo, rivolta, antimoda

Le “Muse” contemporanee celebrate dell’Arte e dalla Moda sono differenti, ma  sono sempre icone di se stesse, non usano solo gli abiti per esprimersi, ma plasmano e trasformano il corpo stesso in opera d’arte. Se Marina Abrahamovich è proiettata verso le provocazioni sociali per analizzare le pulsioni e le reazioni più profonde, Orlane concentra l’evoluzione del suo corpo come corpo tela su cui viene applicato l’intervento artistico, che trascende i canoni condivisi, Michèle trascende il concetto di bellezza, facendo dell’antimoda una forma di creatività spiazzante e radicale. 

 La sua formazione è, così come la sua personalità, poliedrica e sfaccettata. Gli studi giuridici e filosofici la portano ad empatizzare e partecipare alle rivoluzioni post sessantottine francesi, trasferendosi, negli Anni Settanta a Los Angeles, dove fonda un locale underground, che rapidamente, da fucina di tendenze, diventa un punto di riferimento per artisti ed esponenti delle contro culture, Les Deux Cafés. Il locale è un laboratorio di creatività estesa a tutte le forme di espressione, dalla cucina alla musica, e naturalmente alla moda. 

Moda mistica e rivoluzione personale

Michèle si misura con tutte le forme di arte, dal burlesque al canto, ma trova nella moda il suo terreno più fertile e riconosciuto, fondando una linea di abbigliamento “Lamy” negli Sono Novanta, in cui sperimenta tecniche innovative e forme innovative, fondendole con suggestioni tribali e streetwear. 

 Qui avviene l’incontro con il talentoso Rick Owens, con cui decide di  trasferirsi  a Parigi all’alba del Terzo Millennio. Da Lamy nasce il marchio “Rick Owens”, una fusione di ispirazioni e di idee, creatività inesauribile tradotta nel brand di moda, assoluto protagonista della scena internazionale. 

 L’inesauribile creatività di Michèle, che più di ogni altra “icona” sfugge dalle definizioni, approda nel 2014 alla creazione di “LAMYLAND”, un laboratorio multidisciplinare che fonde i suoi mondi di riferimento: arte, moda, sport (boxe e skateboard. Nel 2017 ispira la creazione del profumo Lamyland, una fragranza che trasferisce nelle note dark, misteriose e legnose l’essenza della sua arte, nelle quali si sprigiona la sua vena “mistica” con l’introduzione del Palo Santo, Mirra, Incenso e Storace. 

 Riconoscibilissima per il suo aspetto quasi da “strega” ha le dita delle mani, cariche di anelli, tatuate di nero e denti ricoperti di oro, lunghi capelli corvini. Una sciamano post moderna che ispira le giovani generazioni, che la conoscono e la seguono attraverso i nuovi media e le più conosciute piattaforme social. Attualmente è una delle figure più seguite su TikTok. 

 


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