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Fashion Journal

Stampa Tessile

Moda gotica tra arsenico e vecchi merletti

È fenomeno di costume diffuso ormai in tutto il mondo a fine ottobre celebrare Ognissanti, ricorrenza che solo apparentemente proviene da una moda americana ma la cui cultura ancestrale è di radice rigorosamente europea. La rappresentazione di Halloween ha portato con sé importanti ricadute anche in passerella dove sfila la moda gotica. Gli elementi d’ordinanza che accomunano l’iconografia dei dress code di eventi, festeggiamenti e cene a tema sono: il colore nero, la trama sensuale del pizzo, il sapore rétro e le citazioni, più o meno coerenti, delle più celebri dark lady ed “evil queen” della storia e della letteratura fantasy.

Riassumiamo quindi per sommi capi la terminologia corrente che definisce le varie declinazioni di questa ondata total black che ci sta conquistando e sta modificando i costumi occidentali, e naturalmente, ispirando gli stilisti.

Il gusto Vittoriano

Se Halloween celebra il lato misterioso del mondo, il periodo vittoriano – che coincide con il lungo Regno della Regina Vittoria che va dagli anni trenta dell’ottocento all’alba del Novecento – è tra i più citati per definire il look romantico (in senso storico) fatto di crinoline, busti e trine attorno a volumi in continua evoluzione. Dal 1837 al 1901, la grande Regina ha infatti dettato canoni del vestire tutt’ora molto seguiti, dall’abito bianco virginale per le spose alla stretta osservanza dell’abito nero da lutto, con accessori e gioielli adeguati. È a quest’ultimo a cui probabilmente fa riferimento lo storytelling visivo contemporaneo della moda gotica. Inoltre è proprio di questa epoca anche il gusto del grottesco, il successo dei circhi con attrazioni che mostravano deformità fisiche e figure mostruose.

Lo stile gotico

L’uso improprio tanto frequente ne ha cristallizzato il carattere. “Gotico” è un termine che, secondo Giorgio Vasari, indica un gusto nordico, germanico (citando l’antica popolazione barbarica) in contrapposizione allo stile di derivazione classica greco-romana del Rinascimento. Dal Settecento in poi, soprattutto in Germania e Inghilterra, l’aggettivo perde invece il valore negativo e si riafferma, condizionando architettura e moda. L’uso così esteso comprende naturalmente molteplici aspetti e movimenti, a partire dalle avanguardie musicali, alle subculture giovanili britanniche dei primi anni Ottanta, che avevano il loro tempio nel club londinese “Batcave” (la caverna del pipistrello). Denominatori comuni dello stile gotico, ancora una volta il colore nero, dagli abiti al make up, le trasparenze affidate a reti, trame a tela di ragno e naturalmente il pizzo.

Nel decennio successivo evolve la matrice punk che esalta il lato romantico del vestire femminile e cita la letteratura gotica delineando lo stile “Romantic Goth”. Il più riconosciuto di questa tendenza, mixa citazioni vittoriane, corsetti, merletti, tratti femminili esasperati, mescolandoli a spunti medievali e rinascimentali. L’insieme è fortemente anacronistico, ma tanto diffuso da essere esso stesso ormai un genere preciso.

Il mito del Vampiro

Uno dei temi più cari all’immaginario culturale del gotico italiano è il vampirismo, raccontato dalla letteratura e dalla cinematografia di tutti i tempi. Oltre al nero ci si concede allo scarlatto, al bianco e al viola. Tra i capi iconici della moda gotica troviamo ampi mantelli, abiti lunghi, eleganti e naturalmente merletti preziosi, anche declinati al maschile.
Lo stesso termine “Vamp” nasce proprio dal linguaggio del grande schermo, dal muto in poi, per definire una donna fatale, misteriosa e manipolatrice. Una figura femminile affascinante molto seducente, che spesso per accentuare questo tratto da dark lady spinge l’appeal erotico sulle trasparenze.


Alessandra Lepri
Giornalista e comunicatrice, con una laurea in Filologia Romanza nel cassetto, ha scritto per riviste internazionali specializzate destinate al trade e curato rubriche sulle tendenze di Moda. Ha intervistato i grandi protagonisti del settore dagli anni Novanta ad oggi, per magazine, emittenti tv e radio e insegnato nelle più importanti scuole di Moda italiane. Attualmente cura la Comunicazione e Ufficio Stampa per uno storico brand di accessori. È appassionata di abiti con la spietata attitudine di una “serial shopper”.

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