Umanesimo industriale nella cultura delle imprese storiche
18 Novembre ore 16.00
Biblioteca Giuseppe Guglielmi – IBC. Bologna
Istituto per i Beni Culturali Emilia-Romagna
Nel contesto culturale che vede recentemente al centro del dibattito archivistico le imprese di moda, si registra un certo fermento attorno al concetto di Brand Heritage. Sono numerose le realtà italiane del settore che, in tal senso, hanno dimostrato lungimiranza, avviando il recupero della propria storia attraverso precisi investimenti di natura culturale che, nei casi più importanti, sono sfociati nella costituzione di archivi di impresa o ben organizzati archivi prodotto.
Inclusivo e sostenibile, è questo il modo di fare impresa oggi, preservando la storia e l’identità delle aziende come valido contributo al loro sviluppo. Sarà questo il tema discusso nelle oltre 80 le iniziative della XVIII Settimana della Cultura d’impresa promossa da Museimpresa e Confindustria, : convegni, incontri, workshop, proiezioni cinematografiche, mostre, dibattiti e visite guidate per raccontare ai visitatori l’immenso patrimonio culturale custodito all’interno dei musei e degli archivi di grandi, medie e piccole imprese italiane.
L’Italia – afferma è ricca di “fabbriche belle”, luoghi caratterizzati dalla vocazione alla sostenibilità sociale e ambientale, generatori e ispiratori di competitività e di innovazione. I musei e gli archivi d’impresa raccontano anche i processi che determinano la creazione di spazi ben progettati dal punto di vista architettonico, sicuri, luminosi e accoglienti, ambienti nei quali è piacevole lavorare e nei quali è possibile creare e produrre oggetti di alta qualità destinati anche ai mercati internazionali. – Antonio Calabrò, Presidente di Museimpresa
Il 18 novembre, in occasione della presentazione del primo numero della rivista Economia della Cultura, edita da Il Mulino a cura di Madel Crasta e Elisa Fulco, vi aspettiamo insieme all’Associazione Economia della Cultura e alla Fondazione Gramsci per discutere del ruolo strategico svolto dall’Heritage aziendale nei processi di cambiamento e di accreditamento nei mercati internazionali, fino ai nuovi modelli formativi che proprio dalle radici traggono spunto.
In linea con le riflessioni suggerite dal recente manifesto della Business Roundtable e l’approvazione del Fashion Pact sul tema della sostenibilità, insieme ai relatori della giornata si discuterà di autenticità, di responsabilità sociale d’impresa e della potenzialità di racconto dell’impresa storica in chiave Industry 4.0.
Infine si approfondiranno anche le contaminazioni tra arte, moda, cinema e design come effetto dell’artification: l’estetizzazione del prodotto e dei servizi.
Con il coordinamento di Madel Crasta del Comitato di direzione della Rivista Economia della Cultura di cui è co-curatrice del primo numero, interverranno:
Claudio Leonbroni, IBC Emilia Romagna;
Celestino Spada, Vicedirettore e caporedattore di Economia della cultura;
ElisaFulco, Curatrice del numero 1/19 di Economia della Cultura;
Marco Montemaggi, Consigliere Museimpresa ;
Ferdinando Morgana, Fondazione Fashion Research Italy di Bologna;
Omar Favaro, Fondazione Gramsci Emilia-Romagna e SISLav (Società Italiana di Storia del Lavoro);
Roberta Paltrinieri, Sociologia dei processi culturali Dams Università di Bologna- Confindustria.