Fashion Journal

Eco Fashion

Sergio Rossi: verso nuove sfide senza dimenticare le origini

Simbolo di femminilità, qualità e italianità. Da oltre settant’anni Sergio Rossi è tutto questo. Un’azienda nata da un pioniere del suo tempo che ancora oggi è un punto di riferimento per il settore moda.
Per conoscere i dettagli della nuova era del brand, abbiamo intervistato l’amministratore delegato Riccardo Sciutto con il quale abbiamo parlato dell’importanza e della valorizzazione dell’heritage moda, di sostenibilità, di artigianalità e innovazione.

Qual è stato il suo primo pensiero appena ha varcato la soglia dell’azienda?

Al mio arrivo nel 2016 ho avuto la sensazione di trovarmi davanti a una vera e propria bella addormentata, un’eccellenza del Made in Italy nel mondo che doveva tornare a esprimere il suo vero potenziale. Per questo motivo il primo passo è stato tornare al DNA del brand e alla visione originale del fondatore che è sempre stato attento alle esigenze delle donne, ciò che cerchiamo di fare ancora oggi.
Ho scelto così di puntare sull’artigianalità e maestria nell’ambito del lusso che ci caratterizza. Sarebbe stato impossibile imboccare la strada giusta e guardare al futuro con sicurezza senza prima lavorare sul conoscere a pieno l’heritage del brand e riportare allo splendore la nostra fabbrica di San Mauro Pascoli, fiore all’occhiello dell’azienda che amo chiamare Magic Kingdom, un luogo dove la magia accade ogni giorno grazie a 120 esperti artigiani.

Uno dei primi progetti è stata la valorizzazione della storia aziendale. Ce ne può parlare?

È stato un processo fondamentale per ripartire. Un viaggio nella storia della nostra splendida realtà aziendale che si alimenta quotidianamente attraverso la sua espressione più completa.
Il Living Heritage, così si chiama il nostro archivio che oggi conta più di 6.000 modelli e 11.800 immagini e documenti digitalizzati tra bozzetti, accessori e calzature. Questo progetto ci ha dato modo di recuperare la nostra identità e valorizzare il nostro patrimonio storico, diventando manifesto e grande motivo di orgoglio.
Abbiamo concepito lo spazio come un ambiente aperto e fruibile a tutti i dipendenti e non solo, vera e propria fonte di ispirazione per processi produttivi e creativi. E’ il concetto di “heritage da vivere”: una perenne trasformazione che ci proietta verso nuove sfide, senza mai dimenticare le nostre origini.

Sergio Rossi, scomparso proprio a causa della pandemia, che ruolo ha avuto in questo processo?

Ho sempre nutrito un grande rispetto per il nostro fondatore, per me è stato un maestro. Il suo sogno e la sua creatività sono alla base del successo di questa azienda e noi abbiamo la responsabilità di guidare il brand nel rispetto della sua visione.
Aver avuto l’occasione di mostrargli l’archivio a fine dello scorso anno è stato un grande onore per me. Lo abbiamo allestito con i modelli più importanti che ha creato in 50 anni e più di carriera, scatenando in lui stupore e curiosità. È stato un momento molto importante. Oggi più che mai per noi è fondamentale rivivere il suo lavoro e la nostra storia.

Cosa racconta il brand e come lo fa?

Sergio Rossi è storia, artigianalità e saper fare italiano. Ed è quello che raccontiamo ogni giorno, attraverso i canali digitali e nei nostri store per arrivare sino al nostro cliente finale. Oggi la cosa più importante che tutti noi cerchiamo è una relazione emozionale, la possibilità di sentire e vivere 
lo stile dei brand. Abbiamo trovato una chiave innovativa attraverso cui trasmettere i nostri valori e la nostra identità, lo potete vedere sui nostri canali social. È per questo che sono entusiasta dar vita a dei veri e propri Moments of Wonder attraverso ogni nostra attività rimanendo pur sempre fedeli al nostro DNA.

Sostenibilità per voi non è solo attenzione all’ambiente ma è più che altro la promozione di un sistema di valori. Ci dice di più?

Ci occupiamo di sostenibilità da oramai tre anni. A inizio 2020 abbiamo lanciato Beyond sr Shoes, un progetto che promuove un modo di vivere la moda più sostenibile, volto a raccontare le nostre intenzioni e a condividerle con il cliente, mostrando il mondo che si cela dietro la produzione delle calzature.
Sostenibilità in Sergio Rossi significa essere in grado di perseguire la qualità promuovendo al contempo la tutela ambientale e la responsabilità sociale.

È una sfida che si basa su tre differenti pillar: capitale umano, energia e comunità locale. In sintesi, da gennaio utilizziamo il 100% dell’energia green, supportiamo la crescita, lo sviluppo culturale e il benessere del territorio di San Mauro Pascoli dove concentriamo la nostra attività commerciale e produttiva senza dimenticare i nostri dipendenti a cui ci impegniamo a offrire un ambiente lavorativo positivo e stimolante.

Tutto il nostro operato e gli obiettivi raggiunti sono raccolti nel bilancio di sostenibilità, un report annuale che viene pubblicato sul nostro sito e con il quale invitiamo le persone a vivere in un modo più consapevole, partendo dalle piccole cose.
Ci tengo particolarmente ad essere un esempio positivo per il cambiamento facendo tutto il possibile per ridurre l’impatto sul pianeta e rendere nel tempo il nostro marchio green.

Che ruolo gioca l’innovazione in una produzione così fortemente connotata dall’artigianalità?

Ci troviamo a vivere una situazione mondiale senza precedenti e credo fortemente che oggi più che mai artigianalità, know-how e formazione di esperti artigiani siano il vero valore aggiunto della nostra azienda. Pensate che una calzatura SR necessita di 120 passaggi per essere creata e circa 215 collaboratori ruotano attorno alla sua produzione. Ecco perché ogni singola calzatura è così speciale.
La tecnologia ci viene incontro aiutandoci a produrre fino a 1000 paia al giorno. Senza dubbio quindi l’innovazione gioca un ruolo complementare di facilitatore dei processi e al contempo di acceleratore di conoscenza, diventando un cardine fondamentale per supportare decisioni strategiche.

Manodopera specializzata quindi ma anche tanta creatività. Come attingere energie sempre fresche dal mercato del lavoro?

La fabbrica è stata il fulcro delle azioni sin dal mio arrivo. Ogni passo è stato pensato per rafforzarla e riportarla in luce perché, come le dicevo, è sicuramente il nostro fiore all’occhiello. Da sola coinvolge 200 famiglie e rappresenta senz’altro la tradizione artigianale del tessuto sociale emiliano-romagnolo.

Capita spesso che un artigiano passi il suo sapere e le sue competenze alle generazioni più giovani ed è per questo motivo che ci impegniamo quotidianamente nella formazione della nostra forza produttiva con attività a favore dello sviluppo tecnico, gestionale e personale. Anche il nostro ufficio stile è composto da un team di giovani designer molto affiatati che hanno condiviso sin dai primi passi il nuovo percorso apportando una visione creativa ed innovativa nel costante rispetto della tradizione e della visione del nostro fondatore.
Inoltre ci impegniamo nello sviluppo di nuovi talenti collaborando a stretto contatto con l’Associazione Cercal, che ci permette di sostenere in modo proattivo la ricerca di professionisti a supporto dello sviluppo del territorio.

L’emergenza sanitaria viaggia di pari passo con quella economica. Cosa vede nel futuro del brand? E in quello della moda?

Viviamo senz’altro la più profonda crisi dopo la Seconda guerra mondiale. Oggi è fondamentale agire con rispetto, coraggio e audacia per muovere i passi che ci porteranno all’imminente ripresa. In queste settimane così cruciali è stato fondamentale preservare quello che sono riuscito a costruire assieme alla mia squadra in questi quattro anni Mi piace pensare che è proprio nei momenti di difficoltà che l’inventiva vien fuori e si creano strategie vincenti.

Il mercato del lusso e più genericamente il segmento moda nell’era post-Covid, sarà molto diverso e per questo bisogna agire con elasticità creando un nuovo metodo di business, puntando su ciò che ha portato concreti risultati sino ad oggi. In Sergio Rossi tutto questo sarà possibile grazie alla nostra struttura flessibile e consolidata oltre che alla nostra capacità di produzione che già nei mesi precedenti a questa crisi ho allargato anche a grandi marchi del panorama fashion. Differenziare oggi è vitale.
Per quanto ci riguarda, sono convinto che sr1, il nostro modello già best seller, che ha segnato il rilancio del brand partendo da una calzatura di archivio, sarà ancora più forte sul mercato. Nei momenti di crisi la gente ricerca certezze.


Giorgia Olivieri
Giornalista freelance, scrive di moda, costume e cultura. Dal 2011 cura la rubrica BOutique su Repubblica Bologna ed è co-autrice della guida Grand Tour Bologna. Ha realizzato alcuni reportage indipendenti che sono stati oggetto di mostre e pubblicazioni. Collabora con varie testate tra cui Vanity Fair: tra le sue ossessioni la moda secondo i reali inglesi.

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