Fashion Journal

Eco Fashion

I principi di una moda green: dalla chimica sostenibile all’economia circolare

La sostenibilità è oggi un argomento di grande attualità, come confermato dal crescente interesse verso il movimento della moda green, che promuove una produzione attenta alla tutela dell’ambiente, dei lavoratori e del consumatore. Argomenti come il ruolo della ricerca, le certificazioni, le leggi e i regolamenti finalizzati alla tracciabilità sono tematiche ineludibili per i brand ed i gruppi del sistema moda italiano che vogliono rimanere competitive all’interno del mercato.

Marco Piu, coordinatore scientifico ed organizzativo dell’Associazione tessile e salute, ci fornirà una panoramica dell’impatto ambientale della moda con un focus sulla chimica green.

Chimica sostenibile ed impatto ambientale: verso cosa è maggiormente orientato il mercato?

Entrambi i temi sono da tempo tenuti in alta considerazione da tutte le aziende manifatturiere, soprattutto dai brand. Quello della chimica sostenibile è un tema che coinvolge trasversalmente tutte le filiere, ma in particolare quella del tessile in cui l’attenzione è ancora molto alta poiché nei prodotti sussistono reali possibilità di trovare sostanze pericolose per la salute dell’uomo e dell’ambiente.
Purtroppo le sostanze da eliminare o sostituire sono molte e la globalizzazione ha spostato nei Paesi extra UE importanti quote di produzione tessili che non rispettano regole di sicurezza, tutela ambientale ed equità sociale. La produzione delle componenti chimiche di base è quasi completamente delocalizzata in estremo oriente e quindi difficile da controllare ed indirizzare. In Europa però negli ultimi dieci anni il controllo e l’eliminazione dal mercato dei composti chimici più pericolosi hanno dato ottimi risultati con numerose aziende, che stanno rispondendo in modo concreto alla richiesta di ridurre l’impronta ambientale con analisi sugli articoli, l’adozione di sistemi di gestione chimica e la redazione di rapporti di sostenibilità.

Quali sono gli elementi chiave su cui puntare per il futuro?

La sostenibilità chimica non può che essere legata alla qualità delle sostanze utilizzate, per cui il ruolo della ricerca e dell’innovazione diventa cruciale per individuare nuove sostanze che possano sostituire quelle più “pericolose”. Un obiettivo che per essere realizzabile deve risultare “tecnicamente fattibile e praticabile ma soprattutto economicamente sostenibile. Al di là della consapevolezza che applicazioni superficiali o scorrette della disciplina chimica possano determinare problemi, servono concrete e importanti motivazioni economiche per fare meglio.
La valutazione di questi fattori tuttavia è molto legata alla zona geografica del mondo o al Paese in cui l’impresa opera. Le direzioni intraprese dall’Europa verso l’abbandono di processi industriali inquinanti e l’invenzione di nuovi processi produttivi con meno emissioni non sono state motivate da obblighi e costrizioni ma piuttosto da una coscienza ambientale orientata dalla legislazione esistente.
Occorre spingere verso una diffusione delle direttive inerenti la salute dei lavoratori e dell’ambiente dei diversi Paesi per garantire, non solo a una maggiore sostenibilità, ma anche l’incremento di una corretta concorrenza, su basi paritarie di reciprocità, fra le imprese e le economie degli Stati.

Tracciabilità e Made in Italy: quali soluzioni esistono per garantire l’autenticità della moda italiana?

Nel mercato mondiale, l’Italia si colloca come l’unica nazione occidentale a possedere ancora filiere produttive che partono dalle materie prime ed arrivano al capo finito.
Associazione Tessile e Salute ha da tempo iniziato ad operare per un nuovo modo di proporre il sistema italiano della moda che ne misuri e comunichi la sostenibilità etica, sociale e ambientale attraverso una piena tracciabilità e trasparenza dei processi lungo tutta la catena di produzione. Due leve competitive fondamentali per ottenere una vera tutela del comparto produttivo tessile.

Eco-sostenibilità, eco-compatibilità, economia circolare…cosa dobbiamo aspettarci dal futuro?

Il futuro non può che portarci verso un’economia circolare ed è nostra convinzione che solo la conoscenza approfondita delle fasi di lavorazione delle filiere produttive possa portare a progettare, provare ed implementare concretamente nel mondo del Fashion questo nuovo approccio alla produzione. Un sistema pensato per potersi rigenerare da solo giocando con due tipi di flussi di materiali: quelli in grado di essere reintegrati nella biosfera e quelli destinati ad essere rivalorizzati senza entrarvi.

Nel mondo della moda è essenziale la collaborazione tra le molte piccole e medie imprese che ne compongono le articolate filiere.


Valeria Battel
Giornalista per numerose riviste italiane ed internazionali è docente di Storia del Costume e della Moda presso NABA.

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