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Fashion Journal

Eco Fashion

Pillole di Sostenibilità: Vintage

FASHION CONSCIOUSNESS

Gli abiti pre-amati, come si definiscono una volta riacquistati, rappresentano un enorme giro di affari che anche in Italia risulta in forte crescita. Le abitudini sociali derivanti dalla pandemia hanno infatti accelerato questo generale cambio di passo verso un approccio più consapevole alla moda, che impone di “indossare di più, consumare di meno”. La diffusione di app e circuiti digitali di resale hanno il merito di riuscire a coinvolgere un pubblico sempre più ampio, attirando al contempo anche l’attenzione dei grandi brand di moda. Da un lato perché anche le loro dinamiche di affermazione sono sempre più spesso legate alla valorizzazione del proprio passato e quindi anche al recupero sul mercato di pezzi iconici, magari non più in loro possesso; dall’altro perché anche i colossi del fashion hanno iniziato a mettersi in ascolto delle richieste dei consumatori, registrando una crescente sensibilità sui temi legati al green e all’usato.

IL CAMBIAMENTO È REALE?

Trasformare radicalmente il proprio business o stile di vita per ambire ad un impatto ambientale vicino allo zero è ancora pura utopia: molto più concretamente, i consumatori più sensibili cominciano a capire che ridurre la frequenza di acquisto, magari restringendolo a capi e accessori di qualità (destinati dunque a durare più a lungo) o rivolgendosi al mercato del second-hand, rappresenta il modo più sicuro per contribuire a ridurre gli sprechi.


Fashion Research Italy

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