Fashion Heritage Tips: La catalogazione del prodotto moda
Per avviare la costituzione di ogni archivio d’impresa è indispensabile descrivere correttamente la complessità dei materiali che lo popolano, perché se non si conosce il bene che ci è stato affidato non lo si potrà né proteggere, né valorizzare e neppure far conoscere. Disporre di descrizioni affidabili e accurate del patrimonio documentale è dunque un’esigenza primaria per l’archivio, sia in vista della sua tutela sia in quella delle attività di comunicazione e valorizzazione che si potranno mettere in campo.
Come catalogare i prodotti?
Secondo il Codice dei beni culturali (D. lgs. 42/2004), art. 17, è il Ministero, con il concorso delle regioni e degli altri enti pubblici territoriali, ad assicurare la catalogazione dei beni culturali di natura pubblica e a coordinarne le relative attività, definendo metodologie comuni di raccolta, scambio, accesso ed elaborazione dei dati a livello nazionale e di integrazione in rete delle diverse banche dati pubbliche. Processi che naturalmente non si applicano ai patrimoni archivistici di natura privata, che sono demandati alla volontà e alle possibilità dei diversi soggetti produttori, in definitiva gli unici responsabili della sopravvivenza del loro patrimonio storico.
Val la pena ricordare che descrivere – e quindi catalogare – vuol dire letteralmente rappresentare, ovvero portare alla presenza qualcosa che fino a quel momento non c’era fisicamente, sostituendo in definitiva l’oggetto; le schede, una per ciascun documento, sono ormai quasi esclusivamente informatiche e devono essere accompagnate dalla riproduzione digitale del documento schedato, proprio per collegare immediatamente e visivamente la descrizione all’item.
Gli obiettivi generali e l’opportunità di catalogare il proprio patrimonio storico sono dunque intuitivi: conoscere in maniera quantitativa e qualitativa il proprio archivio, mettere in relazione tra loro fonti e documenti e, naturalmente, restituire al pubblico – quindi non solo al personale interno o all’archivista che se ne occupa – in maniera intuitiva i contorni stessi dell’archivio. Da ultimo una corretta ed esaustiva catalogazione permette di ridurre la movimentazione di documenti fragili o antichi, che di consultazione in consultazione potrebbero soffrire sbalzi climatici ed eccessiva manipolazione.